Se c'è una storia che viene considerata la matriarca degli anime, quella storia è Astro Boy, manga creato dal "padre dei manga" Osamu Tezuka e serializzato dal 1952 al 1968 che è poi diventato, nel 1963, il primo anime della storia dell'animazione giapponese. A sessant'anni di distanza la storia di Astro, potente androide creato dal capo del Ministero della Scienza per sostituire il figlio morto in un incidente, non ha perso la sua potenza narrativa e arriva su Netflix attraverso l'adattamento di Naoki Urasawa (20th Century Boys), Pluto. Pubblicato tra  il 2003 e il 2009 e raccolto successivamente in otto volumi, il manga di Urasawa si ispira a uno degli archi narrativi di Astro Boy (Il più grande robot del mondo) reinterpretandolo in chiave di thriller fantascientifico. Disponibili da oggi su Netflix, gli otto episodi da un'ora ciascuno di Pluto seguono le indagini del detective robot Gesicht che cerca di individuare e fermare l'assassino Pluto, intenzionato a eliminare i robot più forti del mondo, Gesicht compreso.

La serie

Famoso per aver servito nella trentanovesima guerra dell'Asia, il leggendario robot svizzero Montblanc è stato violentemente assassinato. Umani e robot  in tutto il mondo piangono l'amata celebrità. La popolarità di Montblanc non aveva fatto altro che aumentare negli anni dopo la guerra, grazie alla sua dedizione alla tutela della natura e alla sua amabilità.Anch'esso veterano di guerra, l'investigatore dell'Europol Gesicht è inviato a indagare la tragica departita di Montblanc. Nel corso delle indagini, Gesicht svela l'esistenza di un'entità conosciuta solo come "Pluto" e scopre un complotto per eliminare gli otto robot specializzati che hanno partecipato alla guerra. In una corsa contro il tempo per salvare quelli ancora in vita, Gesicht si confronterà con i suoi ricordi, la sua moralità e un mondo pieno di odio, nel tentativo disperato di difendere il fragile equilibrio che fa coesistere uomini e macchine. 

Il trailer