Nel 1978 arrivava nelle librerie americane il romanzo di Stephen King, The Stand, da noi diventato L'ombra dello scorpione e pubblicato da Sonzogno per la prima volta nel 1983 (attualmente edito da Bompiani).

La storia

Lo spunto narrativo era apparentemente semplice: un virus creato in laboratorio dai militari veniva rilasciato involontariamente e rapidamente si diffondeva prima negli Stati Uniti e poi nel mondo, vendendo chiamato dai media (finché erano riusciti a esistere) Captain Trips, per la sua capacità di viaggiare velocemente sul pianeta. In brevissimo tempo il 99,4 per cento della popolazione terrestre moriva nell'arco di un mese, eppure quello era solo l'inizio di una storia molto complessa in cui faceva la sua comparsa per la prima volta il villain per eccellenza dell'universo di King, Randall Flagg, poi comparso in altre opere compresa la saga della Torre nera. Siccome all'epoca la casa editrice impose all'autore un taglio di ben quattrocento pagine, negli anni novanta l'autore si trovò nella posizione di poterlo ripubblicare nella versione da lui concepita, ben 1152 pagine.

Le trasposizioni

Nel 1994 la CBS realizzava una miniserie in quattro puntate con Gary Sinise (Forrest Gump) e in tempi recenti il suo canale in streaming CBS All Access ( sede dell'universo in streaming di Star Trek  negli USA) ha annunciato una nuova miniserie in dieci episodi creata da quel Josh Boone ancora in attesa che il suo film New Mutants arrivi da qualche parte (al cinema o in streaming), con un cast che vede tra i protagonisti James Marsden (Westworld), Katherine McNamara (Arrow e il suo possibile spin-off, Shadowhunters) e Amber Heard (Aquaman).

Le scuse, prima parte

In una intervista recente in remoto con Stephen Colbert (che potete vedere qui sotto), l'autore si è scusato per avere previsto con largo anticipo due eventi: innanzitutto per un personaggio cruciale nel romanzo La zona morta (prima edizione italiana 1981 Sperling & Kupfer e poi 2013 dalla stessa casa editrice), ovvero il candidato al congresso Greg Stillson, che nel romanzo è uno spietato e vagamente psicopatico politico che sta dando la sua scalata al potere vendendosi al popolo come un commediante che promette hot dog per tutti e che sparerà la spazzatura nello spazio. Nel romanzo però il protagonista Johnny Smith, dopo un incidente d'auto, aveva acquisito il potere di vedere il futuro delle persone toccandole e nell'avvicinarsi a Stillson lo aveva visto artefice di un'apocalisse nucleare. Insomma un pagliaccio pericoloso che molti suoi fan hanno paragonato a Donald Trump. Dal romanzo venne tratto un film del 1983 con Christopher Walken e poi una serie nel 2002 durata ben sei stagioni.

Le scuse, seconda parte 

King racconta poi che malgrado siano passati decenni dall'uscita di L'ombra dello scorpione, ancora oggi deve scusarsi con i fan che quasi ogni giorni gli si avvicinano con la mascherina sul viso per dirgli che a loro sembra di vivere in un suo romanzo. Per poi spiegare che in realtà all'epoca l'idea gli era arrivata da una perdita di materiale chimico nello Utah, così lui era andato da un dottore chiedendogli uno scenario immaginario su una pandemia in grado di cancellare il novantanove per cento della popolazione mondiale.

Il dottore si entusiamò all'idea e gli disse che il sistema migliore era l'influenza

È un virus, non è morto, non è vivo, nessuno sa esattamente cosa sia.

Ma soprattutto, torna ogni anno in una forma diversa e c'è bisogno di un nuovo vaccino ogni volta. E la sua paura riguardo al coronavirus e che le cose torneranno alla normalità ma quando tornerà per la seconda volta ci sono due possibilità: una è che sarà molto più debole e quindi non sarà un problema, ma lo scenario da incubo, che è ovviamente la direzione presa dalla sua mente, è che possa tornare peggiore di quanto non sia oggi.

Per finire alla domanda su quali dei suoi personaggi vorrebbe o meno come compagni di quarantena, sicuramente eviterebbe Annie Wilkes (Misery) e Jack Torrance (Shining), ma sceglierebbe Holly Gibney, una personaggio femminile apparso per la prima volta nella trilogia di romanzi Mr. Mercedes (e relativa serie tv), per poi comparire in The Outsider e in uno dei quattro racconti del suo nuovo libro If it Bleeds, in uscita da noi il 12 maggio con il titolo Se scorre il sangue sempre da Sperling & Kupfer.

Voi cosa ne pensate, Stephen King non solo ha previsto il presente negli anni settanta, ma sta già prevedendo il futuro del coronavirus? E con quale dei suoi personaggi vorreste passare la quarantena?