In questi giorni è in corso nel nord dell'Irlanda il pilot della serie prequel di Game of Thrones, diretto proprio da quella S.J. Clarkson (Marvel's Jessica Jones) che doveva prendere le redini di Star Trek IV prima che il progetto finisse nel limbo.

Entertainment Weekly è andato a intervistare George R.R. Martin, per farsi dare qualche anticipazione su cosa aspettarsi da questo prequel, di cui finora sapevamo fosse ambientato circa cinquemila anni prima della serie principale in una Westeros molto diversa e dove stava calando la lunga notte e i famigerati White Walkers, oltre a numerosi segreti che metteranno in dubbio tutto quello che i fan pensavano di sapere sulla storia già vista.

Cento Regni

Martin dice che nella serie principale si parla di sette regni, ma questo valeva ai tempi della conquista di Aegon. Se torni indietro nel tempo ce n'erano nove, dodici, e se vai indietro abbastanza ce n'erano circa cento, ed è questa l'epoca in cui è ambientata la serie. Per cui aspettatevi una Westeros molto più caotica. Per quanto sembri impossibile immaginarlo.

Stark e meta-lupi

Gli Stark, essendo discendenti dei primi uomini, sono già presenti e seppure la serie sia ambientata prima dell'arrivo dei draghi non mancheranno meta-lupi e mammut e ovviamente i White Walkers o, come erano chiamati allora, gli Altri.

Lannister

Niente Lannister, almeno non all'inizio, perché la serie è ambientata prima della loro ascesa, ma esistono i Casterly, che abitano per l'appunto nella famigerata Casterly Rock, che Martin paragona alla rocca di Gibilterra. I Casterly erano stati apparentemente truffati e sfrattati dalla loro casa da Lann The Clever, il fondatore dei Lannister, ma per ora non è chiaro se questa storia verrà raccontata nei prequel.

Una serie corale

Dal primo elenco del cast per la serie fornito dalla HBO sembrerebbe che al comando ci sia un trio femminile: Naomi Watts (King Kong, 2005), Naomi Ackie (il prossimo Star Wars: l'ascesa di Skywalker) e Denise Cough (Robin Hood, 2010), ma anche la veterana Miranda Richardson (Good Omens). Al riguardo lo scrittore ha dichiarato che esita a usare il termine protagoniste, anche perché fino a poco tempo fa non c'erano mai state candidature agli Emmy come miglior attore o attrice, ma solo come co-protagonisti. 

Perché Game of Thrones era una serie corale e penso lo sarà anche questa. Non abbiamo protagonisti quanto piuttosto un ampio cast.

Il titolo

Potrebbe essere un po' diverso da quello che ci aspettiamo. Anche se in tempi recenti lo stesso autore aveva svelato che il suo titolo preferito era The Long Night, questo era anche il titolo del terzo episodio della stagione otto, motivo per cui stanno pensando a un'altra possibilità: The Longest Night, una variante che non gli dispiacerebbe e che gli sembra molto buona.

Ma l'attesa è ancora lunga, The Longest Night, posto che diventi il titolo ufficiale non ha ancora una data di arrivo, vi terremo al corrente sul viaggio indietro nel tempo, nel periodo oscuro di Westeros.