Il 5 e 6 giugno, all’Accademia di Brera di Milano, si terranno due giornate di studi dedicate alla vita e il lavoro culturale di Antonio Caronia, lo studioso scomparso il 30 gennaio 2013. Caronia era stato un appassionato lettore di fantascienza a partire dalla metà degli anni Sessanta, ma il suo interesse per questo genere letterario diventa prioritario quando, nel 1978, aderisce al Collettivo Un’ambigua utopia.

Si trattava di un’iniziativa di alcuni militanti milanesi della sinistra extraparlamentare che cercava di inserire la fantascienza all’interno del quadro culturale e politico della nuova sinistra e del marxismo critico. La collaborazione di Caronia inizia con il numero 4 della rivista, ma, rapidamente, contribuisce a mutare le prospettive del collettivo che, provocatoriamente, si definiva marx/ziano. A partire dall’idea, spesso incompresa, che la fantascienza era morta, almeno nel suo aspetto di un culto innocuo e ghettizzante di un futuro che non si sarebbe realizzato, Un’ambigua utopia rivendicava la fantascienza come uno degli strumenti in grado di creare e liberare un immaginario da impegnare immediatamente in una lotta che impegnasse il presente.

Conclusasi l’esperienza del Collettivo e della rivista, nel 1982, la strada di Caronia prosegue all’interno degli studi dell’immaginario e di autori come Philip Dick, Samuel Delany, James Ballard  e il cyberpunk.

Le due giornate di studi potranno essere un occasione per ascoltare i diversi interventi sulla fantascienza da parte di ricercatori e amici di Antonio Caronia. Tra gli interventi comunicati:

Balsamo Chiara e Jacopo Rinaldi, An Ambiguos Archive;

Amos Bianchi, Sedotti dal cerchio;

Tatiana Bazzichelli, Cyborg: Hacktivists, Freaks and Hybrid Uprisings;

Franco Berardi ‘Bifo’, Tecnologia automazione intelligenza liberazione: Come Caronia ha sposato Philip Dick e Carlo Marx;

Loretta Borrelli, Io sono inventata: ricerca di una radicalità tra performativo e relazionale

Daniele Brolli, La fantascienza non è un’opinione;

Domenico Gallo, Dispossessed (an Ambiguous Utopia) e Triton (an Ambiguous Heterotopia)