Una tematica molto trattata e che affascina, ancora oggi, è quella dedicata ai casinò. Cinema e gioco portano avanti da anni una profonda relazione, con collaborazioni in entrambi gli ambiti che ha consentito di avere prodotti che ancora oggi intrattengono le persone. Un Esempio? Le slot online che rappresentano i grandi successi cinematografici presenti nel catalogo delle piattaforme di gioco, come nel caso di Jackpot City.

Il settore del cinema, invece, ha rilasciato una serie di pellicole prima degli anni 2000 rimaste nella storia e che hanno permesso alle persone di apprezzare questo genere cinematografico. Di quali parliamo? Scopritelo nel nostro articolo.

40.000 dollari per non morire (1974)

40.000 dollari per non morire è un film che trascina lo spettatore nelle profondità tormentate della dipendenza dal gioco. La regia di Karel Reisz si concentra con intensità sul personaggio principale, Axel Freed, interpretato con maestria da James Caan. Axel è un docente universitario rispettato che cela una crescente ossessione per il gioco d'azzardo, un bisogno compulsivo che finisce per dominare la sua vita. Il film si apre con lui che perde una grossa somma di denaro, segnando l'inizio di un percorso autodistruttivo che metterà a rischio la sua carriera, le relazioni familiari e amicizie. Nel 2014 è uscito il remake che vede al centro della sceneggiatura Jim Bennett, interpretato da Mark Wahlberg, già protagonista di altri successi come Infinite del 2021.

La versione originale, del 1974, narra in maniera dura e cruda le luci e le ombre dei casinò, andando a spiegare nei minimi dettagli ogni sfaccettatura. Inoltre, il regista inserisce riflessioni sulla natura del rischio, sulla società e sull'identità personale, rendendo 40.000 dollari per non morire un'opera complessa e provocatoria. I dialoghi incisivi e le performance convincenti, specialmente quella di Caan, arricchiscono il film, trasformandolo in una potente critica sociale e un'avvincente storia personale di lotta interiore.

La pellicola non si limita a narrare la caduta di un uomo, ma pone domande più ampie sul significato della fortuna e del destino, e sulle scelte che definiscono chi siamo. Questa introspezione rende 40.000 dollari per non morire un film significativo e profondamente umano, che risuona ancora oggi per la sua analisi senza tempo della dipendenza e del desiderio di sfuggire alla propria realtà.

Paura e delirio a Las Vegas (1998)

Paura e delirio a Las Vegas è un film che si distingue per il suo stile unico e la sua narrazione psichedelica. Diretto da Terry Gilliam e basato sul romanzo cult di Hunter S. Thompson, il film segue le peripezie di Raoul Duke, e del suo avvocato, Dr. Gonzo, mentre viaggiano verso e dentro Las Vegas. Interpretati magistralmente da Johnny Depp, prima del successo con I Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del Mare, e Benicio del Toro, i personaggi si immergono in un viaggio allucinogeno, simbolico di una fuga dalla realtà convenzionale e una critica acida del sogno americano degli anni '70.

Las Vegas, con i suoi casinò opulenti e la sua vita notturna incessante, serve come il perfetto sfondo per questo viaggio. Il film utilizza gli elementi visivi dei casinò, come le famose luci abbaglianti, folle eccessive, e l'eterna promessa di ricchezza che quell’ambiente offre, per amplificare la sensazione di disorientamento e surrealismo che pervade la narrazione. Il regista Terry Gilliam infonde al film uno stile visivo caratteristico che cattura l'essenza del libro originale, trasformando il casinò non solo in un luogo di gioco, ma in un teatro di vanità umana e follia collettiva.