È stato lungo il viaggio di Star Wars: The Bad Batch per prendere forma e sostanza su Disney+, la cui prima stagione ha debuttato non casualmente ieri 4 maggio, seguendo l'ormai noto gioco di parole tra "May the Force Be with You" (che la Forza sia con te) e May the fourth, ovvero appunto quattro maggio, per una volta un evento non creato dalla Lucasfilm ma dai fan, anche se ovviamente la major lo ha fatto diventare una ricorrenza ufficiale. 

Le origini

Il team Clone 99 era stato concepito nel 2014 per apparire all'inizio della sesta stagione della serie animata di culto Star Wars: The Clone Wars, ma venne cancellata alla fine della quinta stagione dopo l'acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney che voleva eliminare del tutto il precedente expanded universe. Nel frattempo i quattro episodi che dovevano introdurre la Bad Batch venivano completati e presentati alla Star Wars Celebration, evento che si tiene in quel di Anaheim, California. Doveva arrivare Netflix perché la sesta stagione arrivasse in streaming il 7 marzo 2014 e poi finalmente il 21 febbraio 2020 il creatore storico della serie Dave Filoni (e di altre serie animate della saga) poteva concludere degnamente la serie e introdurre la Bad Batch nei primi quattro episodi, facendoli diventare parte del nuovo expanded universe.

Clone 99

Il team Clone 99 detto anche Bad Batch (praticamente una creazione malriuscita) sono cinque Stormtrooper con alcune mutazioni genetiche. Hunter (il comandante), Wrecker, Tech, Crosshair e Echo sono soldati dell'impero e nascono da un'idea di George Lucas del 2012, il quale voleva creare un gruppo di stormtrooper diversi non solo dagli altri ma anche tra di loro, ognuno con le sue abilità specifiche evolute geneticamente. Nel loro arrivo in scena però la Bad Batch si ritrova in una galassia dove la repubblica è crollata e l'impero sta prendendo il controllo e loro non ci si vedono come parte integrante. Così iniziano a lavorare come mercenari in missioni particolarmente rischiose.

The Batch

Come ha rivelato IGN Aftermath, il primo episodio della serie, dura ben 72 minuti e ha lo scopo di presentare il team agli spettatori che non avessero visto The Clone Wars. La storia inizia dopo la fine di Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith, invece di poco prima come nel finale di The Clone Wars e va ad approfondire le personalità e i conflitti interiori e esteriori di un gruppo di personaggi che non sanno più qual'è il loro posto nella galassia. La serie è sempre una creazione di Dave Filoni, il quale però ha messo al comando come showrunner Jennifer Corbett, la quale non solo arriva da Star Wars: Resistance ma ha un passato nella marina militare americana, motivo per cui è stata in grado di comunicare il legame praticamente famigliare che si crea in un team di soldati. In una intervista con CNet la showrunner ha rivelato che all'inizio della serie vediamo l'impero all'apice del suo dominio, ma paradossalmente ci sono pianeti che sono felici di vederlo portare la pace, mentre altri sospettano che ci sia qualcosa di strano in atto.

Omega

La Bad Batch riceve uno scossone al loro mondo già abbastanza precario quando la giovane Omega in arrivo dal pianeta Kamino entra nelle loro vite e sembra sapere tutto di loro. Jennifer Corbett ha rivelato che volevano mettere alla prova questi soldati dei corpi d'elite, facendoli diventare i custodi di una ragazzina molto sveglia. Ma chi è realmente e perché è importante è qualcosa che scopriremo nel corso della serie. Una cosa li accomuna: nessuno di loro ha avuto un'infanzia, per cui Omega farà da collante per il team, creando un senso di famiglia.

I sedici episodi della prima stagione di Star Wars: The Bad Batch hanno debuttato ieri 4 maggio su Disney+, il secondo episodio arriverà il 7 maggio per poi passare alla cadenza settimanale ogni venerdi, vi lasciamo con il trailer ufficiale in italiano e il più recente in lingua originale.