Sembra un po' la replica di quanto accaduto pochi anni fa con il regista James Gunn, ma se il secondo ha avuto la sua possibilità di redenzione (e che redenzione, The Suicide Squad e I guardiani della galassia vol. 3), in questi giorni a essere stato colpito dal fantasma dei tweet del passato è stato Hartley Sawyer, ovvero Ralph Dibny/Elongated Man di The Flash.
A volte ritornano
Nella serata di lunedì il canale CW casa dell'intero Arrowverse (e che manda in replica il giorno dopo gli episodi di Stargirl dal canale in streaming DC Universe) ha comunicato ufficialmente il licenziamento immediato di Hartley. Motivo?
Alcuni tweet del 2012 non dissimili da quelli di James Gunn, di pessimo gusto ma che in un momento storico come quello attuale lo hanno fatto associare a definizioni quali pedofilo e razzista, quando al massimo era stato un idiota e poteva evitarlo in partenza. Esattamente come Gunn, Hartley aveva cancellato tutti i suoi tweet del passato, ma ormai gli scheletri non rimangono più nell'armadio e sono così tornati alla luce in rete, come potete vedere qui sopra dove trovate una collezione di quanto da lui postato nel 2012. Certo, l'impressione è che sia stato un teenager ormonale a scriverli e non un adulto che all'epoca aveva ventisette anni, purtroppo per Hartley è stata la sua condanna all'esilio immediata.
La dichiarazione ufficiale
Lo Showrunner Eric Wallace ha postato la dichiarazione su Twitter che potete vedere qui sopra (riportata poi su Instagram da Grant Gustin, ovvero Barry Allen):
Questa mattina molti di voi avete scoperto che Hartley Sawyer non tornerà per la settima stagione di The Flash. I suoi tweet mi hanno spezzato il cuore e fatto impazzire e sono indicativi di un problema più ampio in questo paese. Perché al presente questo paese accetta e protegge le molestie, inconsce oppure no, terrorizzando e brutalizzando le persone nere e di colore che sono molto spesso fatali. Questo è il motivo per cui il nostro paese si è alzato ancora una volta gridando BASTA! e protestando nelle strade per ottenere un vero cambiamento.
Wallace prosegue dicendo che anche lui si sta impegnando per effettuare cambiamenti permanenti nel suo ambiente di lavoro. The Flash è una serie per famiglie, per tutte le famiglie il che include i neri e le persone di colore e quindi continuerà a cercare scrittori, registi, attori e produttori neri e di colore per raccontare le storie di The Flash. Le loro storie fanno parte della storia americana e devono essere ascoltate e più le ascoltiamo più scopriremo che sono persone anche loro.
Il pentimento di Sawyer
Su Instagram l'attore ha postato le sue scuse ufficiali, in parte nell'immagine che vedete in parte nel commento:
Non sono qui per cercare scuse, a prescindere dalle intenzioni le parole hanno peso e portano a profonde conseguenze. E le mie possono aver causato dolore e imbarazzo oltre ad altri sentimenti che posso solo immaginare, ai miei fan, al cast, la crew, i miei colleghi e i miei amici. Devo a tutti loro delle scuse, devo delle scuse a tutti voi. Grazie per avermi fatto capire il peso delle mie responsabilità.
Nel commento prosegue ammettendo che i tweet da lui scritti nell'intento [decisamente mancato] di essere divertenti erano offensivi e inaccettabili e si vergogna dei suoi tentativi di attirare l'attenzione all'epoca.
E concludendo dicendo che anche se non rappresentano chi è lui adesso, non di meno elimina le sue responsabilità e l'impatto delle sue parole.
La settima stagione di The Flash è prevista di ritorno, almeno in teoria, nel gennaio del 2021, ora resta da vedere se l'eliminazione di un personaggio secondario porterà a uno spostamento a data da definire.
5 commenti
Aggiungi un commentoA me licenziare qualcuno nel 2020 per dei tweet del 2012 però non pare una cosa ragionevole.
In particolare se, come pare, la cosa era nata per un imbecille senso dello humor e ricerca di attenzione... ma questo è un momento particolare e anche l'imbecillità diventa una cosa gravissima; se aggiungiamo che si parla di un settore dove l'immagine è tutto e di una nazione dove la reputazione conta più dei soldi (che contano taaantisssimo), la catastrofe è servita.
Mah.
Va bene la forma e l'etica, però in questi casi a me fa tanto
"c'abbiamo il cugino a cui dare il tuo posto, e adesso vediamo un po' se da qui a 10 anni fa hai scritto qualcosa in qualche social per cui ti si può schiodare. Oh ecco: un tweet del 2012 che sembra scritto ieri da un razzista che manco una statua, guarda... "
Sbaglierò, eh?!
Diamo, alla fine, un colpo al cerchio e uno alla botte: meritava una sgridata, pure una multa e uno schiaffazzo, ma è roba vecchia, nata da ingenua spavalderia e non dimentichiamoci pure che esiste la libertà di pensiero, che dove non è istigazione a violenza, reale discriminazione e organizzazione a perpetrare danno con violenza e portare a reale discriminazione, è sacra; puntualizzo, mi fanno realmente schifo certi discorsi, ma se ogni volta che uno fa discorsi cretini cominciamo a licenziare e bastonare, uno, incorriamo in un errore altrettanto grave (reprimere chi non è come noi) e, due, si rischia di perdere di vista chi (usando toni particolarmente violenti) dalle parole potrebbe passare ai fatti.
Mah
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