La fantascienza tedesca è poco conosciuta in Italia; qualche autore recente, come Schätzing o Eschbach; il ricordo dei vecchi Perry Rhodan di Walter Ernsting, e poco più. Ma la Germania ha una tradizione ben più ricca, e anche dei padri nobili. Così come il Regno Unito ha Wells, la Francia Verne e l'Italia Salgari, il padre della fantascienza tedesca è considerato Kurd Laßwitz.

Nato a Brelavia nel 1848, scrittore e scienziato, noto anche sotto lo pseudonimo Velatus, ha scritto storie che descrivono un lontano futuro, o la vita su Marte.

Di questo autore si è occupato con attenzione Alessandro Fambrini, noto probabilmente ai nostri lettori come esperto di fantascienza e ottimo scrittore lui stesso, ma nella vita "reale" professore straordinario all'università di Trento che si occupa proprio di letteratura tedesca. Quasi in contemporanea sono usciti due volumi che raccolgono racconti di questo scrittore, entrambi curati da Fambrini.

I sogni dell’avvenire. Fiabe fantastiche e fantasie scientifiche è stato pubblicato dalla stessa Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, e contiene nove racconti; La biblioteca universale e altre fantasie è uscito invece presso Villaggio Maori Edizioni. 

I sogni dell’avvenire. Fiabe fantastiche e fantasie scientifiche

Kurd Laßwitz (1848-1910) fu personaggio eclettico, scrittore, filosofo, divulgatore scientifico, ma fu come narratore che fece breccia presso il largo pubblico, conquistandosi l’appellativo di «Jules Verne tedesco». Nei racconti e nei saggi che sono qui presentati per la prima volta al pubblico italiano gli interessi molteplici di Laßwitz sono messi a fuoco e restituiti attraverso dispositivi narrativi che anticipano alcuni stilemi della moderna science fiction e li mettono in gioco attraverso una lente che usa procedimenti scientifici e gadget tecnologici per re- stituire un senso e una portata alla vicenda dell’esistenza umana. Rileggerli oggi, a distanza di cento e più anni dalla loro prima pubblicazione, significa mettere a fuoco un momento di passaggio decisivo sulla via di formazione del fantastico contemporaneo.

Kurd Laßwitz, I sogni dell’avvenire. Fiabe fantastiche e fantasie scientifiche a cura di Alessandro Fambrini, Università degli Studi di Trento Dipartimento di Lettere e Filosofia, pagg. 224, Euro 12,00.

La biblioteca universale e altre fantasie

Ancora semisconosciuto in Italia, Kurd Laßwitz (1848-1910) è considerato il “Jules Verne tedesco” per i suoi romanzi avveniristici, che coniugano le scoperte della scienza con la visione di un futuro possibile, e soprattutto per i suoi racconti fantastici che proiettano sullo schermo del tardo Ottocento una fantasmagorica sequenza di mondi ipotetici. Questa raccolta rappresenta Laßwitz al suo meglio, con otto brevi storie che spaziano dall’utopia, all’avventura in dimensioni microscopiche, alla speculazione matematico-filosofica, alla satira sociale: otto pietre miliari sulla strada del racconto di un futuro che avrebbe potuto essere, che in parte si è davvero realizzato, ma che soprattutto sembra ammiccare verso di noi con tutte le potenzialità di una visione fantastica e luminosa.

Kurd Laßwitz, La biblioteca universale e altre fantasie, a cura di Alessandro Fambrini, Villaggio Maori Edizioni, pagg. 156, Euro 15,00.