Una di quelle notizie difficili da credere, se non fosse che esce dalla penna (o dalla tastiera) del diretto interessato. Prometheus, l’atteso nuovo film di Ridley Scott, ha piantato i chiodi sulla bara di un progetto che Guillermo Del Toro inseguiva da anni, ovvero l’adattamento su grande schermo di Alle Montagne della follia, il romanzo horrori di H.P. Lovecraft pubblicato nel 1936.
Il regista messicano nutre una vera e propria passione per la storia degli esploratori che scoprono esseri mostruosi congelati in una caverna del Polo Sud. Ha iniziato i disegnare i primi schizzi per un adattamento nel 1993, arrivando a completare la sceneggiatura nel 1998. Ma forse era troppo presto, gil effetti digitali all’epoca non erano ancora maturi a sufficienza e in ogni caso facevano lievitare i costi oltremodo, tant’è che Del Toro non trova finanziatori.
Passano gli anni e il progetto sembra sbloccarsi dopo l’uscita di Avatar, pellicola le cui creature (e il cui ritorno sull’investimento) sembra legittimare l’operazione di prelevare dalla carta i mostri lovecraftiani. Ed è lo stesso James Cameron a dare luce verde, offrendosi come produttore. Doveva essere un blockbuster da centotrenta milioni di euro in 3-D e per adulti, visto il soggetto. Doveva essere una pellicola che avrebbe ridato linfa al genere horror, puntando tutto sui più classici elementi del genere: spazi claustrofobici, buio, mostri terribili, con in più un senso di angoscia cosmica, ma meglio non scendere nei particolari per evitare spoiler indiretti (più avanti capirete perché).
In ogni caso nel 2010 sembra tutto pronto, invece Universal tira il freno a mano di fronte all’enormità dei costi (lievitati a centocinquanta milioni). Del Toro non si arrende e dichiara, sempre nel 2010: “Il progetto è con me da anni. Non mollo".
Due anni dopo arriva Prometheus e Del Toro, suo malgrado, è costretto a cambiare idea. Ecco cosa scrive su DelTorofilms.com: "Già il titolo mi ha indotto a riflettere, sapendo che lo stesso Alien è stato pesantemente influenzato da Lovecraft e il suo romanzo. Ma chiamare un film Prometheus mi fa credere che, ancora una volta, Scott volesse fare riferimento al tema della creazione del libro. E credo di aver ragione, per cui è la fine di Alle montagne della follia".
Un po' criptico. Infatti i fan chiedono lumi. E la risposta non si fa attendere, facendo paradossalmente salire l’attesa per l’uscita di Prometheus: "I due film avrebbero le stesse premesse. Alcune scene sarebbero identiche, forse potremmo usare gli stessi set. E soprattutto avrebbero la stessa rivelazione, la stessa enorme sorpresa, nel finale. Ma vorrei evitare spoiler".
Certo, per chi si fosse letto Alle montagne della follia, lo spoiler sarebbe in ogni caso servito.
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