Spiegel online riporta che il il ministro per le Attività Economiche, John Hutton, ha annunciato la decisione di installare "Wind farm" offshore, per una potenza installata di 25 Gigawatt.

In tal modo l'energia elettrica prodotta da generatori eolici sarà sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di tutte le case della nazione, riducendo la produzione di CO2 ben più di quanto richiesto dall'Unione Europea.

L'installazione marina, campo dove gli anglosassoni hanno maturato una grande esperienza negli ultimi decenni, dovrà essere completata entro il 2020, quindi in un tempo relativamente breve, restano le incognite su come gestire una fonte di energia per sua natura non continua e se i tempi potranno essere rispettati (stiamo parlando di 7.000 generatori), ma l'importanza dell'annuncio resta comunque difficilmente sopravvalutabile, un passo decisivo e irrevocabile verso le energie rinnovabili.

Una nota curiosa è che l'annuncio è stato fatto da uno dei più accaniti sostenitori del nucleare, infatti Hutton è sempre stato contrario alle rinnovabili, ma la sua visione del futuro energetico britannico è stata probabilmente bocciata dal premier Gordon Brown, preoccupato dalla dipendenza della Gran Bretagna nei confronti dei paesi produttori di uranio.

Così, dopo il carbone e il petrolio, sarà il vento a spingere il Regno Unito, e siamo sicuri che a corto di brezze, zefiri, tramontane e maestrali l'arcipelago non resterà mai.