Conosciuto principalmente per il romanzo Guerra eterna Joe Haldeman ha al suo attivo numerose altre opere, alcune delle quali si sono aggiudicate i massimi premi fantascientifici.

Dopo tre romanzi con la fatidica parola "eterna" nel titolo Urania Collezione presenta qualcosa di completamente diverso, Al servizio del TBII è una storia dove non ci sono guerre, anche se avventura e morti violente non mancano di certo.

Quando Otto McGavin decide di mettersi al servizio della Confederación, il governo sovraplanetario che mantiene la pace tra centinaia di mondi difendendo la pace e i diritti di umani e alieni, non si immagina certo di finire al servizio del II TB, organizzazione avvolta di mistero, un servizio segreto dai poteri immensi.

Idealista e seguace dei precetti pacifisti dell'anglo-buddismo il giovane subisce un trattamento ipnotico che lo trasforma in una perfetta macchina per uccidere.

Nelle sue missioni Otto assume personalità differenti e cambia radicalmente aspetto fisico, grazie ad avanzate tecniche di chirurgia plastica, entrando in contatto con bizzarri alieni e con i peggiori rappresentanti dell'umanità, la  specie più pericolosa della galassia.

Sul pianeta Bruuch McGavin impersona il professor Isaac Crowell, autore di un libro sugli indigeni, una razza molto strana, che gioisce ogni volta che qualcuno muore, e nelle miniere il tasso di mortalità è davvero alto: i bruuchiani lavorano con ritmi frenetici e altrettanto alla svelta soccombono, tra l'esultanza dei compagni.

L'agente del TBII deve indagare su questa insolita iperattività e su tre misteriose sparizioni di esseri umani, il sospetto è che qualcuno stia giocando sporco con la vita degli alieni per trarne profitto, o forse sono i bruuchiani che stanno portando avanti un qualche loro strano piano?

Impersonare un professore obeso su un pianeta ad alta gravità è stata dura, ma resta uno scherzo a confronto della missione su Selva, durante la quale McGavin deve assumere la personalità di un assassino professionista, Ramos Guajana.

Prima di tutto il TBII dovrà inscenare la fuga di Ramos dalla prigione dove è detenuto, naturalmente McGavin viene percosso brutalmente in modo da rendere credibile la permanenza in un carcere Selvano, poi l'agente si dovrà fare strada attraverso la giungla di Selva, uno dei luoghi più pericolosi della galassia.

Ma nessun sacrificio è vano, se si tratta di evitare una guerra interplanetaria, e la flotta che uno dei clan di Selva sta preparando per invadere il vicino Grünwelt va fermata a ogni costo... ma McGavin scoprirà che non sempre amici e nemici sono davvero quello che sembrano.

Ember è uno dei soli più strani incontrati dall'uomo, sotto la sua luce debole, che si rinnova ciclicamente, ruota Cinder, un mondo ancora più bizzarro.

Apparentemente i Cinderiani sono un popolo primitivo, senza tecnologia, che durante le fasi fredde di Ember va in letargo, ma ci sono prove evidenti che sono stati in grado di modificare l'orbita del pianete, avvicinandolo alla sua primaria.

Logico che una simile capacità faccia gola a molti, così McGavin viene spedito su Cinder nei panni di un religioso, un uomo che con la fede non ha molta dimistichezza, per una missione che lo segnerà in modo irrevocabile.

Apparentemente le avventure di Otto McGavin sono una riedizione spaziale delle missioni di James Bond, in cui il ruolo dei sovietici o degli agenti della SPECTRE è giocato dagli alieni, in realtà la situazione è più complessa.

Gli ideali del giovane anglo-buddista vengono distorti e soffocati dagli specialisti del TBII, McGavin diventa una macchina per uccidere, ma ogni morte, ogni atrocità, incrina la sfera di contenimento in cui è costretto e i suoi dubbi aumentano assieme al suo grado.

Purtroppo il meccanismo narrativo non convince del tutto e il romanzo, dopo una buona partenza, tende a calare, sino a una fine certamente inaspettata ma abbastanza deludente e illogica; anche il finale delle singole storie sembra un po' tirato via, specialmente nella seconda, risolta in modo abbastanza semplicistico.

Come figura di antieroe McGavin è sicuramente riuscito, raramente si incontra un protagonista di una storia, peraltro superaddestrato e ben armato, farsela addosso dalla paura, ma gli altri personaggi sono semplici sagome di cartone, parecchio stereotipate.

Per contro non mancano gli spunti di interesse, lo stile di Haldeman resta di alto livello e la lettura è scorrevole, da questo punto di vista il volume vale i soldi spesi, tuttavia mi chiedo se davvero questo romanzo meriti di trovare posto in Urania Collezione prima di autori come Murray Leinster, Edmond Hamilton o John Wyndham vere e proprie colonne di Urania.