Prima di essere distratto dall’arrivo dell’inferno mi stavo giusto chiedendo in che luogo malsano ero finito. Era la seconda domanda che mi rivolgevo poiché alla prima non avevo trovato risposta: ‘Chi sono’…

Dal cielo sgorgano lampi infuocati come lapilli da un vulcano rovesciato e il frastuono è immane.

Sono a ridosso di una baracca di legno, una delle poche ancora salubri al confronto di stamberghe fatiscenti e capanne malfatte che formano questo villaggio fantasma da terzo mondo. Che altro può essere se non quello che sembra? Un villaggio fantasma da terzo mondo.

Tutto questo mi sta frastornando, e mi gocciola il naso. Prima di tamponare la perdita con il palmo della mano una lacrima di sangue riesce a fuggire e finisce nella sabbia. Sangue… ne ero sicuro, anche se non so da dove giunga questa mia certezza.

Inspiro con forza e il sangue mi ritorna in gola. Un gusto ferroso, mio. L’odore di polvere è corrotto da una puzza di zolfo e putridume. Continuo a essere confuso.

Altri lampi esplodono e squarciano il cielo, e tuoni tutt’intorno. Bombe?… la terra trema e sono cadute vicine.

Un rombo, di qualcosa di volante in avvicinamento. Ora lo vedo, nebuloso tra i fumi in cielo e la polvere alzata di vari metri nell’aria, uccello d’acciaio tra fuochi di luce/raggi che bruciano che distruggono, falcidiano.

È qui per me!

Mi sembra che tutto, io compreso, sia rallentato di colpo. Mi volto per mettermi in salvo dentro la baracca cercando una porta che non c’è più, due cardini divelti a testimonianza. Nello spazio dove avrebbe dovuto trovarsi, solo un’apertura buia mi scruta e chiama. 

Un fuoco/raggio mi ha scovato, ne percepisco il calore sulla nuca come se mi avessero puntato e disegnato una croce rossa nella schiena. Sta mirando per bene, mi sta sparando. Non ho bisogno di rivolgere lo sguardo per saperlo. So già anche che non ce la farò ad arrivare alla baracca e attraversare la soglia prima che mi colpisca, ma chissà…

Mi vedo in salvo, forse è la speranza che mi vuole vivo più della possibilità. Ma ragionando, quelle quattro assi di legno incrociate insieme a fare una casetta appena stabile possono davvero ripararmi e proteggermi dall’inferno?

Lo assaggio di spalle, ne percepisco il vigoroso calore. Il fuoco/raggio mi investe…