Quest’anno Babbo Natale è stato generoso con i fan di Doctor Who: il 25 dicembre, infatti, è andato in onda sulla BBC l’episodio speciale di Natale, che ha consacrato l’attore scozzese David Tennant come decima incarnazione del mitico Dottore.
Già dopo la messa in onda del primo episodio della nuova serie di Doctor Who si era diffusa la voce che Christopher Eccleston non sarebbe tornato a vestire per un secondo anno i panni del Dottore. Ciononostante, il nono dottore – grazie alle capacità recitative di Eccleston e a un ottimo team di scrittori capeggiati da Russell T. Davies – ha reinventato il personaggio, tracciando un solco profondo rispetto ai Dottori del passato, facendosi amare, regalandoci un Dottore bizzarro ma oscuro, una figura tormentata e mai prevedibile, e fissando uno standard qualitativo onestamente difficile da eguagliare.
Poi il 18 aprile la BBC ha annunciato il nome del decimo Dottore: David Tennant, trentaquattrenne attore scozzese – televisivo ma soprattutto teatrale - noto al pubblico britannico per aver vestito i panni di Giacomo Casanova in una recente miniserie TV. Forse questo per gli inglesi poteva essere rassicurante, ma noi - che non l’avevamo mai sentito nominare - non abbiamo potuto fare a meno di sentirci scettici. Come poteva Doctor Who restare interessante senza il carisma di Eccleston?
Questo stato di miseria si è protratto, aggravandosi, fino a The Parting of the Ways, il tredicesimo episodio (trasmesso il 18 luglio 2005) che ha concluso in modo magistrale la prima stagione con la rigenerazione del Dottore e durante il quale – con un morphing abbastanza scadente – Eccleston cede il palcoscenico a Tennant. Appena entrato in scena, il decimo dottore prima si stupisce dei nuovi denti e poi, con un sorriso Durbans e uno sguardo schizzato, esclama “Barcelona!”.
Già, Barcelona: un incubo durato quasi sei mesi, trascorsi a riguardare la prima stagione e a chiedersi se questo nuovo Dottore sarebbe stato all’altezza, se quella dentatura e quel nasone ci avrebbe perseguitato per un’intera stagione facendoci rimpiangere ogni minuto di episodi come Rose, Father’s Day e Dalek.
Ma, alquanto inaspettatamente, Babbo Natale ci ha regalato un decimo Dottore altrettanto “fan-tastic!”.
Tutto è iniziato con un corto trasmesso durante l’evento di beneficenza Children in Need. Il mini-episodio, una sorta di coda di The Parting of the Ways, inizia nel momento successivo alla rigenerazione (dopo “Barcelona!”, per intenderci) e ci mostra Rose alle prese con il nuovo Dottore appena trasformato. Lei è molto diffidente e neppure il Dottore sembra particolarmente sano: qualcosa nella rigenerazione, infatti, è andato storto…
Con queste premesse inizia The Christmas Invasion, con il TARDIS che effettua un rocambolesco atterraggio d’emergenza nella via dietro casa di Rose a Londra, il pomeriggio del 24 dicembre 2005. L’incipit è degno del miglior Doctor Who: il decimo Dottore, sempre piuttosto sconvolto, sbuca fuori dal TARDIS davanti a Jackie e Micky, esclama “Buon Natale!” e stramazza al suolo.
Da questo momento in poi la sceneggiatura di Russell T. Davies si destreggia tra la necessità di introdurre il nuovo protagonista e l’esigenza di raccontare una storia coinvolgente e godibile sia dai bambini che dal pubblico adulto.
Non riveleremo i dettagli della trama ma solo che il risultato è molto valido, nonostante qualche concessione di troppo al pubblico infantile. La storia non scade mai nella farsa nonostante i nostri eroi si muovano tra alberi di Natale assassini e Babbi Natale armati di trombone mitragliatore, e la minaccia aliena che - ancora una volta! - incombe sulla terra ci regala un paio di chicche, una su tutte l’immagine visivamente splendida dell’enorme nave spaziale dei Sycorax che oscura il cielo di Londra.
The Christmas Invasion è arricchito da ottimi attori, a partire dai comprimari fino a Tennant ma una menzione speciale va a Billie Piper. Davies, infatti, con un escamotage narrativo coraggioso, ha scelto di lasciare il protagonista in stato comatoso per più di metà episodio lasciando al personaggio di Rose la responsabilità di comunicare le sensazioni e i sentimenti del pubblico: come Rose, infatti, inizialmente non riusciamo a riconoscere nella nuova incarnazione del Dottore il personaggio che abbiamo imparato ad amare nella scorsa serie.
Eppure David Tennant ci sorprende, nel poco tempo a sua disposizione, tratteggiando un Dottore divertente, ironico, sopra le righe - caratteristiche del personaggio da sempre - mantenendo quanto basta dei tratti inquietanti e più cupi che erano il carattere distintivo del personaggio di Christopher Eccleston per dare al pubblico la sensazione di una continuità, e non di uno strappo, con il predecessore.
L’attore scozzese è riuscito a fare proprio un personaggio complesso mostrandoci quanto basta per lasciarci intuire quanto ancora avremo da scoprire durante la nuova serie, in onda su BBC a partire dal prossimo marzo.
Il giorno di Natale, The Christmas Invasion è stato il secondo programma più visto sulla televisione inglese con una media di 9.4 milioni di spettatori e il 42% di share, inaugurando in grande stile la nuova produzione di Docto Who.
Possiamo ormai dire che i timori dei fan sono stati fugati e che ci sono tutte le premesse per una seconda serie all’altezza della precedente.
Peccato che marzo sia così lontano.
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