È morto domenica, secondo quanto riportato su Facebook dal figlio Francesco, a causa di un male incurabile, Maurizio Nati, 72 anni. Una vita di lavoro come bibliotecario, in pensione da qualche anno, Nati era stato attivo nel mondo della fantascienza dagli anni Settanta.

Nel 1976 Nati e Sandro Pergameno, che fino ad allora avevano solo collaborato con qualche fanzine, vengono contattati dall'editore milanese Ciscato, che propone loro di curare una rivista di fantascienza, sulla scia dell'allora novità di Robot. In brevissimo tempo Nati e Pergamento confezionarono quella che sarebbe diventata Fantascienza Ciscato, una rivista di altissima qualità ma, purtroppo, destinata a sparire dopo brevissimo tempo probabilmente a causa dell'impreparazione dell'editore nel gestire il mercato dell'edicola. Lo stesso Nati aveva raccontato la vicenda in un articolo su Robot 73.

La carriera fantascientifica di Nati si focalizza in seguito sulla traduzione. Oltre quattrocento le opere tradotte, una sessantina di romanzi, tra le quali praticamente l'intera opera di Philip K. Dick, Dhalgren di Roger Delany, Il signore della svastica di Spinrad, e poi titoli di Lansdale, Kress, Silverberg, Hubbard e altri.

Fino a qualche anno fa curava un blog, Horselover's Blog.