Il fenomeno del gangsterismo britannico al cinema che ha avuto negli ultimi tre anni un'esplosione con film come Lock e Stock, Gangster No.1 e Snatch torna sugli schermi quasi di prepotenza con una pellicola illuminata dalla grazia androgina e ultrarilassata di Kevin Spacey. Michael Lynch è, infatti, il prototipo del criminale perfetto. Elegante con tutti, dolce con i figli, spietato con i nemici e potenziali tali, focoso con le due (e ripeto due) mogli e - soprattutto - geniale nel suo lavoro. Un personaggio scomodo per la polizia speciale (Garda) e per la stessa IRA desiderosa di mettere le mani sui soldi che l'uomo e la sua banda portano a casa.

Un perfetto criminale è un film poco probabile che prende le mosse dalle suggestioni della figura di un Arsenio Lupin con una coscienza quasi da Robin Hood. Tratti positivi in un personaggio molto moderno che una regia dinamica e velocissima celebra con intelligenza e gusto. Il resto è un film semplice dove tutto diventa abbastanza prevedibile, anche se quasi mai scontato. Spacey è sempre un attore strepitoso, Linda Fiorentino resta una delle attrici più sexy sulla piazza (Men in black docet) e Peter Mullan (My name is Joe, Orphans) con Stephen Dillane restano dei comprimari d'eccezione. In più la cornice irlandese dona un gusto molto particolare a questa storia piacevole e divertente, nonostante la violenza e alcune situazioni che si potevano evitare.