L'articolo di Gian Filippo Pizzo sul Giornale dei Misteri di questo mese (luglio, n. 391, presente in tutte le edicole), nella consueta rubrica bimestrale "FantaScienza" è dedicato a Il ladro di Bagdad sullo schermo e presenta un excursus sulla fortuna cinematografica del personaggio di Aladino, presente nella cinematografia dai tempi del muto (Il ladro di Bagdad del 1924, con Douglas Fairbanks) a tempi recentissimi (l'ancora inedito The Thief of Baghdad del 2003), passando attraverso numerose altre opere comprese quelle a cartoni: prima del conosciutissimo Aladdin disneiano c'è da registrare il primissimo film d'animazione italiano, La rosa di Bagdad del 1949.

L'articolo costituisce una sorta di anticipazione del libro di prossima uscita scritto da Pizzo, in collaborazione con i soliti Michele Tetro e Roberto Chiavini, dedicato alla heroic fantasy cinamtaografica ed intitolato Il grande cinema fantasy, che oltre a presentare i capisaldi del genere da Conan ed Excalibur fino a Il signore degli anelli ed Harry Potter, recupera al genere precursori quali appunto quelli ispirati alle Mille e una notte, i pepla di argomento fantastico, l'avventura esotica, la fantastoria ed altre commistioni.