Immaginifico romanzo/fiume, quest'ultima fatica di Dan Simmons, che, come fa presagire il titolo, ha a che fare con l'Iliade; ed è proprio il come, vi abbia a che fare, ciò che ne fa una lettura intrigante.

Praticamente, all'inizio, il lettore si trova a vagare in un reale di cui non sa assolutamente nulla, e di cui è, quindi, portato a cercare gli indizi; siamo sulla scena dell'assedio di Troia, questo si, ma, subito, capiamo che non è certo una riscrittura moderna di quel classico: "Se non assisto alla scena e non faccio rapporto alla Musa... Gli dèi mi ridurranno ai frammenti d'osso e al polveroso DNA da cui mi hanno ricreato." (pag. 13), leggiamo infatti, detto dal protagonista, cosa che verrà in seguito un po' meglio spiegata nel secondo tomo: "Gli dèi mi hanno ricostruito partendo da vecchie ossa e DNA e brandelli di memoria estratti dai frammenti che hanno trovato sulla Terra." (pag. 271).

Spiare e riferire, agli dèi, le svolte della guerra; ma DNA, e... capiamo che il protagonista è dei nostri giorni, e, poco dopo, che, questi dèi, hanno qualcosa che non va: "Presumo che nanotecnologia e laboratori di DNA ricombinate abbiamo fatto gli dèi a questo modo." (pag. 27).

Passato e futuro, quindi, che si intrecciano, ma come, appunto, resta tutto un mistero.

E, questa invenzione, consente all'autore di andare a briglia sciolta con invenzioni e meraviglie continue, che tengono ben salda l'attenzione del lettore, in una scrittura nella quale prevale la nota scherzosa, quasi dissacrante: "Ettore... Muove la pesante spada in un colpo di rovescio a due mani che mi ricorda André Agassi nel suo periodo migliore..." (pag. 230 2° tomo).

Ma l'intreccio non è certo limitato a ciò; ben presto, infatti, scopriamo che, da qualche parte, in un qualche tempo, c'è una Terra nella quale gli Uomini non hanno, praticamente, alcuna conoscenza della loro... collocazione ontologica: "Quante... sue amiche... si erano mai interrogate sulla forma del mondo dove vivevano? Chi pensava mai alla forma della struttura fisica che si trovava sotto e accanto alle reti di fax?... "Perché noi umani siamo solo un milione? Perché i post hanno scelto proprio quel numero? ... Perché a ciascuno di noi sono stati assegnati cento anni? Perché ci salvano anche dalla nostra stessa follia, in modo da farci vivere cento anni esatti?" (pag. 114); reti di fax? Post?; non viaggiano, ma si faxano, conoscendo solamente le aree attigue ai portali; umani che, capiamo, in un qualche modo, sono andati oltre, l'umano, e se ne sono andati, da qualche parte.

Che possano essere gli dèi, è un'idea che viene subito, ovviamente, ma un riscontro testuale di conferma ci viene dato solamente a pag. 131: "... dèi post-umani...".

E non solo; negli spazi siderali, veniamo a sapere, si muovono macchine che eseguono un duro lavoro da un tempo indefinito; sapremo, poi, che i post, gli dèi: "... hanno seminato nella parte esterna del nostro sistema solare robot intelligenti in grado di evolversi da soli, perché avevano bisogno di asteroidi dove costruire materiali..." (pag. 188 2° tomo).

Senza dire altro della trama, e delle rivelazioni che vi si fanno, diciamo che la parte scientifica, anche se ci sono descrizioni e spiegazioni anche abbastanza dettagliate, non è molto importante, cosa che viene stigmatizzata in questo passaggio: "...la morfizzazione funziona a livello quantico... Non lo so e non me ne fraga molto." (pagg. 246-7), che, nel dire dell'aver perso la capacità di leggere, di quegli uomini futuri: "...funzione lettura... funzione perduta... Nessun flusso di parole." (pag. 46), si approfitta per dire, anche, del presente, dell': "...irritante difetto di parola e di pensiero che si diffondeva come un virus fra i giovani americani durante la fine del ventesimo secolo." (pag. 97, 1° tomo).

Ma, anche il presente da cui viene il protagonista, che era sembrato essere il nostro, probabilmente non lo è: "... la polizia del politicamente corretto..." (pag. 72, 2° tomo).

Detto questo, e che le avventura che vi si susseguono hanno come un andamento in crescendo, sembrerebbe che, questi due tomi, non siano gli unici, da molti indizi alla fine del secondo, sui probabili argomenti del (i?) successivi, anche se, a vedere l'edizione originale, sembra un volume sulle 700 pagine scarse, già tutte qui.