Voyager I è tornato a parlare in modo comprensibile. All'inizio di quest'anno la sonda, che è stata lanciata più di quarant'anni fa e si trova ormai oltre l'eliopausa, nello spazio interstellare, aveva cominciato a trasmettere dati senza senso. La cosa aveva destato molto interesse e suscitato anche ipotesi stravaganti o creative (qualcuna raccolta in ebook con la cura di Sandro Battisti).

But the telemetry data

Sandro Battisti, But the telemetry data , Delos Digital, non-aligned objects 4, isbn: 9788825420920, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro 3,99 iva inclusa

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Gli ingegneri della NASA, più pragmatici, ci hanno lavorato e scoperto, e successivamente riparato, l'inghippo. Voyager aveva cominciato a elaborare i dati da trasmettere usando un computer da tempo non più funzionante, che corrompeva i dati stessi. È bastato “dire” a Voyager di ridirigere i dati su un computer funzionante e tutto è tornato a posto.

Resta da capire come mai di punto in bianco la sonda ha deciso di tornare a usare un computer tagliato fuori da anni; è possibile, suppongono gli ingegneri, che abbia ricevuto un comando “corrotto” che è stato interpretato male.

Buon viaggio, Voyager.