Insolita, ma vincente scelta quella del regista Breck Eisner di affidare ad un compositore come Mark Isham lo score di un film di genere dove ci si sarebbe potuta attendere una colonna sonora ritmata e dalle atmosfere inquietanti.

Il grande trombettista americano, uno dei più celebri autori di musica da film, accetta la sfida da par suo, facendo qualche concessione al genere, ma portando lo score verso una composizione rarefatta e riflessiva in cui la musica non è, fortunatamente, puro commento, ma una partitura emotiva intelligente e originale.