Era la fine del 1947 quando il governo americano iniziò i suoi studi sugli UFO con Project Sign, seguito un anno dopo da Project Grudge, che era più che un altro un'operazione di demistificazione. Poi nel marzo del 1952 venne ideato il progetto chiamato Blue Book, destinato a durare fino al 1969.

Più di dodicimila segnalazioni riportate, di cui circa il dieci per cento rimaste inspiegate anche ai giorni nostri.

Una serie su questo progetto, Project U.F.O., era stata prodotta alla fine degli anni Settanta, in due stagioni decisamente diverse una dall'altra: nella prima prevaleva l'idea dell'indagine, e ogni "mistero" veniva regolarmente smontato rivelando l'origine terrestre dell'avvistamento, mentre nella seconda aveva prevalso l'aspetto fantastico, indulgendo nell'ammiccamento e nel suggerimento di fenomeni alieni.

A riportare il progetto Blue Book sul piccolo schermo ci pensa ora History Channel (Vikings, Knightfall) il cui showrunner, David O'Leary (il da noi inedito Parallel, a base di realtà parallele attraverso gli specchi) è stato intervistato da Syfy per scoprire tutto quello che c'è da sapere sulla serie che racconta la ricerca di reali avvistamenti di alieni, anche se, come scoprirete, c'è molto più di quanto appaia.

I protagonisti

Aidan Gillen (Game of Thrones) interpreta il realmente esistito dottor Joseph Allen Hynek, il quale all'epoca seguì tutti e tre i progetti di ricerca sopra indicati. Nella serie, come nella realtà, Hynek incontra vari generali dell'areonautica, ognuno con un proposito nascosto, compreso il suo compagno di investigazioni, in questo caso immaginario, il capitano Michael Quinn, decorato come eroe della seconda guerra mondiale, intepretato da Michael Malarkey (The Vampire Diaries).

I due si bilanciano perfettamente: Hynek è una mente scientifica ed è scettico sugli avvistamenti, Quinn è più istintivo e portato ad avere comportamenti impulsivi.

L'idea

Prendendo spunto dalla celebrata serie Mad Men, il piano dell'autore sarebbe di partire dagli anni cinquanta e finire la serie negli anni sessanta. Nello specifico, la prima stagione composta di dieci episodi racconterà gli eventi del 1953 nonché quelli precedenti e per la fine della stagione avranno piantato i semi delle storie future, chiudendo alcuni archi narrativi per aprirne altri più ampi.

Non è X-Files

Non dovendo riempire ventidue episodi, O'Leary si dice grato di poter approfondire la storia senza dover aggiungere vampiri e cose del genere.

L'autore ha amato la serie storica della Fox, ma ritiene che con dieci episodi ci sia modo di creare un solo grande mistero, mentre al di sotto scorre qualcosa di cupo e misterioso, più vicino a Twin Peaks che a Mulder e Scully. La sua definizione della serie è di un noir fantascientifico realistico.

Persone reali, sfide reali

Nella serie compaiono persone realmente esiste, oppure personaggi che uniscono più persone comparse nella vita di Hynek: ci sono scienziati che si impegnano duramente per scoprire la verità, ma scoprono cose che sono al di là dei limiti della conoscenza umana, membri dell'esercito che si basano su un codice morale o obbedendo agli ordini. Ci sono molte aree grigie, laddove il governo vorrebbe tutto bianco o nero.

L'inspiegabile

C'erano e ci sono ancora più di mille casi ancora non spiegati, e anche quel numero è difficile da valutare perché erano state fatte delle pressioni per dare una spiegazione che ci fossero davvero prove o meno.

Questa spiegazioni vacillanti non piacevano a Hynek, il quale arrivò a due conclusioni nel corso delle sue investigazioni: la prima era che il progetto Blue Book era diventato una campagna di disinformazione da parte del governo per controllare la percezione del pubblico rispetto agli UFO; la seconda che qualcosa di intelligente e di origine sconosciuta (lui non usò mai il termine alieni), sicuramente non terrestre e non creato da esseri umani, stava volando nei nostri cieli.

Il lavoro del dottor Hynek

Lo scienziato fu il primo a creare la classificazione degli incontri ravvicinati, creando il termine e il primo, secondo e terzo grado. Non casualmente divenne consulente di Steven Spielberg per Incontri ravvicinati del terzo tipo e uno dei suoi cinque figli, Joel, è diventato un esperto degli effetti speciali, e ricevuto una candidatura all'oscar insieme al suo team per avere creato l'effetto invisibilità nel primo Predator.

Hynek nacque il primo maggio del 1910 durante il passaggio della cometa di Halley, e morì il 27 aprile del 1986 quando la cometa ritornò, un dettaglio che per lo showrunner rende la sua storia più intrigante, quasi come se fosse destinato a fare questo lavoro. 

Nel corso della sua carriera scrisse cinque libri, in cui definì quello che viene definito il linguaggio degli UFO, era meticoloso, pagine e pagine di avvistamenti e dati, alla ricerca di uno schema comune.

Lo scopo della serie, se avrà la fortuna di proseguire, sarà di raccontare gli altri avvistamenti, reali e leggendari, e il graduale cambiamento di prospettiva da parte dello scienziato.

Storie vere

Ogni episodio avrà come titolo il nome di un vero caso, così che gli spettatori potranno andare ad approfondire la ricerca, inoltre History Channel vorrebbe andare a cercare le persone ancora vive collegate a questi casi per creare degli speciali legati ai singoli episodi.

Tra gli altri protagonisti compaiono Laura Mennell (Alphas, The Man in the High Castle) nel ruolo di Mimi Hynek, moglie di Allen, che passa da casalinga a qualcosa di più; Ksenia Solo (Orphan Black), ovvero Susie Miller, amica di Mimi; Michael Harney (Orange is the New Black) nel ruolo del generale Hugh Valentine e Neal McDonough (DC's Legends of Tomorrow) in quello del generale James Harding, che potrebbe essere o meno un alleato di Quinn.

La prima stagione di Project Blue Book, co-prodotta da Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Contact) è prevista in arrivo su History channel in un punto imprecisato di questo autunno, vi lasciamo con il primo trailer: