Sean Williams, quarantenne scrittore australiano nato nella misconosciuta Whyalla e trapiantato ad Adelaide, ha iniziato a scrivere da relativamente pochi anni ma ha già al suo attivo un considerevole numero di romanzi e racconti. Fatto l'ingresso nel mondo della scrittura professionale con la serie fantasy Books of Change, si è poi dedicato alla fantascienza in qualità di co-autore di alcuni romanzi ispirati all'universo Star Wars. Dal 2004 in poi ha continuato da solo fino ad arrivare allo scorso anno, in cui è uscito nelle librerie con Astropolis: Saturn Returns, primo romanzo di una trilogia con il quale ha conquistato una nomination per il prestigioso Philip K. Dick Award.

In occasione di una sua intervista a Sci Fi Wire, Williams ha tenuto a evidenziare la stretta aderenza del suo romanzo alle leggi della fisica, almeno quelle conosciute. "E' una space opera che non rompe con le leggi della fisica conosciute. Ciò significa che non ci sono motori o comunicatori che utilizzano tecnologie ad oggi impensabili, come quelle di tipo faster than light" ha dichiarato l'autore, che ha dovuto affrontare di conseguenza il problema pratico di una civilizzazione umana della galassia con mezzi "ragionevoli". "Non sono certo il primo scrittore di SF a tentare una cosa del genere, e non sarò certo l'ultimo. Ma credo che l'espediente che ho escogitato, cioé la possibilità per chiunque di variare la velocità con cui si procede nella vita, da molto veloce a molto lenta, sia una soluzione semplice e ordinata." In pratica tutto questo si ottiene trasferendo la propria coscienza in altri corpi, allungando o accorciando di conseguenza il ciclo vitale. E' ciò che capita al protagonista del romanzo, Imre Bergamasc, un mercenario assassinato che si risveglia nel corpo di una donna. I pochi frammentari ricordi spingeranno Imre a indagare per scoprire l'origine del complotto che ha portato alla morte del suo precedente corpo, attraversando cimiteri interstellari, megalopoli in decadenza e vari complotti orditi da chi vuole impedirgli di arrivare alla verità.

La presenza di un protagonista maschile e femminile ha spinto Williams a definire Astropolis: Saturn Returns un romanzo gender-bending, che supera la differenza tra i generi; oltre ad essere un misto di space opera, gotico e noir e con una spruzzatina di sentimento. "Il plot principale è fondamentalmente semplice: un uomo che cerca la verità sul proprio passato mentre la galassia intorno a lui sta crollando. Ma la struttura complessiva si ispira ai romanzi gotici di autori come Charles Robert Maturin, con storie dentro storie e storie dentro storie dentro altre storie" ha continuato Williams. "Poi è stato divertente giocare con il concetto di genere e la sessualità collegata: per gran parte del libro il personaggio è femminile, ma si percepisce come un uomo e quindi usa il pronome maschile."

Ciononostante Williams si è ben guardato dall'attribuire un significato politico a questo suo giocare con il genere (inteso maschile/femminile). "L'unico contributo che ho voluto dare con il mio lavoro" ha detto, "sta nell'idea che un giorno le persone potrebbero cambiare corpo in completa libertà, senza che questo alteri la percezione della propria identità. Si tratta di una conquista, una nuova libertà sociale che per me sarebbe molto più importante dell'aspetto fisico." La trilogia verrà completata con i volumi Earth ascendant e Increasing in light, in uscita nelle librerie rispettivamente quest'anno e il prossimo.