Da tempo era scontato che World War Z avesse un seguito. Il film del 2013, tratto dal bel romanzo di Max Brooks, che raccontava le vicende documentate della prima guerra mondiale tra umani e zombie (o infetti, per essere più precisi) aveva riscosso un ottimo successo, con più di mezzo miliardo di dollari di incassi nel mondo a fronte di un budget produttivo di centonovanta. E pur discostandosi decisamente dal racconto del libro, essendo costruito su misura del protagonista Brad Pitt, non era neppure dispiaciuto sul piano qualitativo. Ora sono stati resi noti i nomi del regista (probabile) e dello sceneggiatore (certo) per il seguito, intitolato provvisoriamente World War Z 2.
Per il regista il nome in trattativa è quello dello spagnolo di Barcellona J.A. Bayona, quarant'anni, messosi in luce nel 2007 con l'horror The Orphanage e affermatosi nel 2012 con il catastrofico The Impossible, film sulla tragedia dello tsunami tailandese del 2004. Lo sceneggiatore designato è invece l'esperto inglese Steven Knight, cinquantasei anni, una carriera come autore televisivo prima di approdare al cinema con thriller come La promessa dell'assassino e biopic come Amazing Grace. Una discontinuità netta, pertanto, rispetto agli autori del primo film, esperti del genere fantastico come Drew Goddard e, parzialmente, Damon Lindelof (senza dimenticare il contributo iniziale di Matthew Micheal Carnahan), che Knight ci tiene a far rimarcare nelle prime dichiarazioni rilasciate in proposito.
Secondo Knight, infatti, ci sarebbe l'intenzione di fare "tabula rasa", come lui stesso ha dichiarato, di tutto ciò che è stato fatto nel primo film. Così ha descritto la sua reazione quando è stato contattato da Plan B Entertainment, la compagnia fondata da Pitt e che ha già prodotto il primo film: "Perché no? Sarà divertente. Non sarà proprio come l'altro film, l'idea sarebbe in effetti di ripartire da zero". Dichiarazione piuttosto criptica che Knight non ha voluto, o saputo chiarire, e che potrebbe lasciare intendere parecchie cose diverse.
Scartata l'idea di un reboot dell'intera storia, troppo radicale anche per Hollywood, l'ipotesi che circola in rete è quella di un film che potrebbe raccontare la storia dal punto di vista di altri personaggi, con Pitt che a questo punto sparirebbe di scena. Si arriva addirittura a parlare di una potenziale serie di film, ognuno con un protagonista diverso, visto che proprio il romanzo di Brooks era scritto sotto forma di raccolta di testimonianze diverse. Di definito per ora c'è il periodo di uscita di World War Z 2, fissato per l'autunno del 2016, e che Knight ne sta scrivendo il trattamento preliminare, in modo che gli zombie possano galoppare nuovamente sul grande schermo.
7 commenti
Aggiungi un commentoPer film ad altissimo budget, come World War Z, Star Trek, Lone Ranger, etc., i proventi dall'home video e dalla TV sono briciole, talmente tassati e diluiti nel tempo che non ho mai letto nessuno (su duellanti, CIneblog etc.) prenderli in considerazione nel conteggio degli incassi totali di un film! Nel senso, non sono di certo in grado di "riabilitare" questi tipi di film, trasformandoli da "fortunati" a "record di incassi"!! Avevo letto che solo il 5% del lordo torna ai produttori o a chi ne detiene i diritti... un po' come avviene con tutta l'editoria (i libri per esempio o la musica! Chiedi a scrittori e musicisti quanto guadagnao..!
), però non ricordo la fonte... Ovviamente ciò non vale per i film low budget, tipo gli horror, o, per rimanere in tema sci-fi, Donnie Darko per esempio! Uscito nel 2001, costato meno di 5 M$, al cinema non ha riscosso molto ma negli anni (ANNI!) successivi è diventato un cult e si è rifatto con l'home video! Sul sito "the-numbers.com" ci sono tante info utili a tal proposito: riguardo a WWZ, nelle domestic video sales americane ha incassato ad oggi "lordi" 58 M$... Se è vero che, tolta IVA, diritti di distribuzione e di vendita, solo il 5% rimane ai produttori... Beh, siamo a 3 M$ in più rispetto al box office.. Un 1.5% in più rispetto al suo costo di produzione...
Su questo sono d'accordo, o almeno in parte! D'altro canto è anche vero che per valutare "l'impatto" (sinonimo forse un po' più generico di "successo" che ha avuto un film ci vuole anche molto tempo e molti fattori vanno presi in considerazione, non solo l'accoglienza nelle sale... Nel senso, molta gente può andare a vedere un film e dimenticarsene il giorno dopo! Per esempio perché brutto! Non mi riferisco a Twilight, che ha avuto un eco enorme, nonostante fosse... va beh, lasciamo perdere..! Mi riferisco a Troy! Bruttissimo, ma record di incassi al cinema (cioè, in molti sono andati a vederlo!) e di cui poi tutti, per primo il regista Petersen (quello della Storia Infinita..!!), hanno fatto a gara per dimenticarsene!
ma voi veramente credete alle cifre che sparano le produzioni?
Perchè in merito ci sono fonti con cifre alternative?
Raro che le sparino le produzioni.
Di solito i costi sono stime. Gli incassi invece sono basati su dati relativamente precisi forniti da associazioni di esercenti e cose del genere.
S*
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID