Lester Del Rey con L'undicesimo comandamento nel 1962 dà corpo ad uno dei più interessanti e vitali libri di fantareligione che ancor oggi non manca di suscitare interesse. Il romanzo di Del Rey esce in un momento storico critico quando la guerra fredda era una minaccia reale (non che oggi non lo sia, anzi!); a tale proposito non bisogna dimenticare gli accadimenti di Cuba, Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara e Nikita S. Krusciov, l'America, insomma sarebbe bastato assai poco perché America e URRS scatenassero la prima guerra atomica. E Lester Del Ray prendendo spunto dalla crescente paura dilangante negli anni Sessanta di una guerra atomica scrive forse il suo capolavoro: The eleventh commandment.

Lester Del Rey, il cui vero nome è Ramon Felipe San Juan Mario Silvio Enrico Smith Sierra y Alvarez del Rey y de los Uerdes, nacque in California nel 1915: figlio di un operaio, ricevette una educazione discontinua e prima di maturare la sua vena artistica come scrittore, come tanti americani non disprezzò di fare i più disparati ed infimi mestieri per sopravvivere. Tuttavia la sua attenzione nei confronti della fantascienza iniziò ben presto intorno agli anni Trenta; il suo primo racconto The Faithful risale al 1938 e fu pubblicato da Astounding SF e sempre nel '38 pubblicò Helen O'Loy, la romantica storia d'amore fra un donna-robot e un uomo. Nel 1942 pubblicò Nerves, una storia che ancor oggi fa venir la pelle d'oca: già nel '42 Del Rey immaginava cosa sarebbe potuto accadere se una centrale nucleare fosse scoppiata in un centro urbano... una paura quella di Lester del Rey che nell'aprile del 1986 diventò tristemente realtà a Cernobyl, Cernobyl che oggi viene detta sicura ma che ha prodotto mostri genetici e infinite paure, Cernobyl, una verità ancora non spiegata e che forse mai sapremo. Del Rey scrisse anche un'altra grande opera di fantasociologia: For I Am a Jealous People, un romanzo dove l'umanità insorge contro un Dio che si schiera dalla parte degli Alieni che intendono invadere la Terra, romanzo che è a tutt'oggi un esempio mirabile di fantareligione.

L'undicesimo Comandamento ci descrive una Terra devastata dalla Guerra Nucleare: l'umanità é riuscita a sopravvivere e si è formata la "Chiesa Cattolica Eclettica" il cui comandamento principale, l'Undicesimo, impone all'umanità di "crescere e moltiplicarsi".

La Terra è sotto la prepotente egida della "Chiesa Cattolica Eclettica": un citologo di Marte viene esiliato sulla Terra perché il suo DNA non è perfetto, ma quando questi arriva sulla Terra non conosce il motivo del suo esilio. Ben presto si rende conto che la Terra è un grosso contenitore e di immondizia e di malattie e di milioni di derelitti umani; come se tutto ciò non bastasse, la Chiesa detta legge, una legge che è una autentica barbarie. In un primo momento cerca di ribellarsi e porta avanti la sua battaglia contro la Chiesa senza risparmiarsi: i preti, quasi tutti ottimi medici e genetisti, alla fine gli riveleranno la verità... l'Umanità è malata, profondamente malata: il DNA umano, dopo la Guerra Nucleare, è stato gravemente mutato e non c'è sulla Terra uomo o donna con un DNA integro. L'undicesimo comandamento che vuole la procreazione indiscriminata di nuovi esseri prima di essere un comandamento religioso, è una necessita di sopravvivenza: la speranza è quella che prima o poi, con il rinnovarsi delle generazioni, l'uomo riesca a ricostruire il suo DNA o meglio ancora adattarlo alla Terra contaminata dalle radiazioni atomiche. Quello che vuole in realtà la "Chiesa Eclettica" è la sopravvivenza dell'umanità terrestre, perciò ordina che tutte le coppie procreino: alla Chiesa poco importa se nasceranno dei mostri, l'importante è che si continui a procreare fino a quando il DNA umano ritroverà un suo proprio equilibrio. Il citologo marziano scoperto ciò, non può che dar ragione alla "Chiesa Eclettica" anche perché scopre che pure il suo DNA è sporco e che con tutta probabilità non avrà mai dei figli sani. Una volta appresa questa crudele verità, il citologo marziano non guarderà più a Marte con l'ansia di poter farci ritorno: si rende conto che è stato allontanato da Marte perché non inquinasse il DNA della colonia terrestre su Marte con il suo DNA. Stranamente su Marte sono tutti sani, intelligenti e biondi: il prototipo della razza ariana!

L'undicesimo comandamento è un romanzo sottilmente ambiguo quanto raffinato: Lester Del Rey scrive con maestria consumata senza paranoie dickiane; l'ambiguità del romanzo nasce dal fatto che si presta a diverse interpretazioni, pur essendo un violento attacco contro la Chiesa, alla fine Del Rey ne afferma la validità e dal punto di vista strettamente religioso e da quello scientifico. La Chiesa, oggi, come ieri, interferisce con prepotenza nelle innovazione e scoperte scientifiche; la "Chiesa Eclettica" del futuro immaginata da Lester Del Rey finisce con l'avere ragione sia sul piano teologico, sia su quello scientifico. Da non dimenticar poi che Marte è una colonia abitati da terrestri che hanno tutte le caratteristiche del prototipo umano tanto caro all'arianesimo. Eppure Del Rey con questo romanzo non sembra affermare la "superiorità" dell'arianesimo, piuttosto sembra affermare che la razionalità è valida quando riesce a guardare senza pregiudizi al mondo scientifico e religioso optando per l'uno o l'altro (o entrambi) se la scelta operata è quella migliore per la sopravvivenza dell'umanità. Un capolavoro di fantareligione? Forse sì, forse no: l'ambiguità rimane viva anche nella critica all'opera di Lester Del Rey.