Tempo di dare il bacio d'addio dagli schermi TV al più oscuro, divertente, sanguinolento, sexy, deviante, paranoico, sovversivo e misterioso telefilm della storia della televisione recente: X-Files. Domenica scorsa l'epilogo, intitolato The Truth, la verità, scritto da Chris Carter e diretto da Kim Manners: il ritorno di Mulder davanti ad un tribunale militare, cercando di provare l'esistenza di una cospirazione aliena e l'esistenza degli stessi X files. Quasi 10 milioni di spettatori hanno visto la puntata, trasmessa dalla rete televisiva della Fox. Un 14% di share negli ascolti che non costituisce un record ma è certamente un buon risultato, soprattutto perché quella sera era ad altissima competizione, con altre reti che trasmettevano programmi di grande richiamo come la puntata conclusiva di Survivor: Marquesas, popolarissimo in America, lo special di riunione de I Cosby e il film di animazione della Disney Dinosaur. Il dramma extraterrestre della Fox, con terrestri spesso non meno inquietanti delle presenze aliene e con i due agenti Fox Mulder e Dana Scully impegnati a dar loro la caccia e scoprire la verità (qualunque essa sia), si può quindi dire che abbia concluso la sua corsa nell'arena televisiva con la testa alta, guadagnandosi a pieno titolo la reputazione di classico. Chris Carter, creatore della serie, osò nove anni fà prendere il più ortodosso dei generi, il telefilm d'azione di poliziotti, il cop-show, e trasformarlo in un prodotto assolutamente unico e mai visto prima, con uno standard produttivo di livello cinematografico che ha fatto scuola. La serie debuttò negli Stati Uniti nel Settembre 1993, in Italia l'estate seguente in seconda serata su Canale 5, guadagnandosi pian piano un ruolo di primo piano e diventando nel giro di un paio di stagioni un vero e proprio fenomeno di costume, con magliette, fumetti, romanzi etc. I due attori protagonisti David Duchovny e Gillian Anderson, sconosciuti all'inizio, finirono sulle copertine di riviste e sono adesso volti noti a milioni di persone. Al momento di massimo splendore, nella stagione 1997-98, ogni settimana 20 milioni di spettatori ne seguivano le vicissitudini, interrogandosi anche se tra di loro ci fosse qualcosa di più che non semplice rapporto professionale. La serie ha ottenuto negli anni ben 61 candidature ai Premi Emmy (l'Oscar della TV) e Gillian Anderson ha vinto il premio come migliore attrice in una serie drammatica. Il declino negli ascolti che ha portato alla cancellazione della serie è certamente il risultato di molti fattori: una storia ormai talmente complicata e ingarbugliata che necessitava assolutamente di avere almeno i nodi narrativi principali risolti; il leader maschile Duchovny quasi assente nelle ultime due stagioni per dedicarsi alla carriera cinematografica (ben presente, comunque, nella puntata finale); infine dopo l'11 Settembre un'America insicura e bisognosa di essere rassicurata, poco propensa a lasciarsi inquietare ulteriormente da telecospirazioni a livello governativo. Archiviato quindi l'aspetto televisivo, ma Carter si dice pronto a nuovi sviluppi sul grande schermo, dopo il buon debutto nelle sale cinematografiche del 1998, cercando di espandere lo spettro dei possibili spettatori anche al di fuori della categoria degli X-ofili. "Guardiamo ai film come storie in grado di stare in piedi autonomamente", dice Carter, "non devono necessariamente essere collegate con la mitologia della serie". Trattative sono già in corso con la 20th Century Fox, sia Duchovny che Anderson coinvolti nel progetto, che dovrebbe essere girato la prossima estate per essere nelle sale nel Dicembre 2003.