Viaggi nel tempo al bando
Posted on Aprile 11th, 2011 in Agitprop, Fantascienza, Micro |
La famigerata SARFT è tornata a colpire. Dopo Tang Wei, bersaglio di un editto dell’agenzia cinese preposta al controllo culturale sui mass media, è notizia della settimana scorsa (rimbalzata anche su Boing Boing, ringrazio Lanfranco Fabriani per la segnalazione) che nelle maglie della censura governativa è incappato niente meno che un tòpos tra i più classici della fantascienza: il viaggio nel tempo.
Negli ultimi tempi l’espediente è diventato particolarmente popolare, visto il suo diffuso utilizzo in fiction e pellicole di successo a partire da Shen Hua. Ma per le autorità di Pechino, dato il suo potenziale irriguardoso nei confronti della storia, il viaggio nel tempo sarebbe da condannare e rigorosamente da evitare nelle future produzioni.
Gli sceneggiatori sono avvisati: giù le mani dalla macchina del tempo! Per rispetto della storia. O semplicemente per risparmiare agli spettatori la fatica che deve aver sperimentato qualche solerte funzionario nel suo personale approccio con il tema.
[Nell'immagine: Time Machine Clockwork, by Pierre J.]
One Response
Time Travel for Individuals - not Governments:
To break the restriction of a linear time sequence, the Lost need empirical data - uncorrupted, honest data. However, the Lost have filtered all their data with a scientific-religious presumption: a finite universe with a finite number of dimensions.
The Lost do not understand, nor do they perceive their conflict with the Infinite Universe and the Infinite number of dimensions…
“…nothing can be added to it,
nor anything taken from it…”
Best Regards,
Frank Hatch
Initial Mass Displacements