Kardashev e il celacanto
Posted on Aprile 24th, 2010 in Connettivismo, Postumanesimo |
Esco oggi da una settimana di editing e revisione su un progetto collettivo e, come accade spesso quando si fanno scontrare immaginari e ispirazioni, prospettive e visioni, prima di tornare a immergermi a capofitto nel romanzo provo l’urgenza di assecondare altre storie. Nella fattispecie, c’è una profondità postumanista che richiama ancora una volta la mia attenzione.
Mi sporgo a guardare brevemente oltre l’orlo del tempo, in quel baratro in cui sprofonda e ribolle la tenebra informe e favolosa - per dirla con un pensiero a Delany - delle possibilità future e passate. Mi perdo così in visioni di rutilanti e terribili civiltà interstellari, mentre nei miei schemi neurali faccio andare a ciclo continuo la danza ipnotica delle pinne di un celacanto sul fondo dell’oceano. E un sogno di persistenza e di trasformazioni prende forma da parole appena sussurrate.
3 Responses
[...] di autosostenersi, a meno di un continuo apporto dall’esterno. Il che mi riporta a uno scenario sviluppato qualche mese fa, ma mi ricorda anche che ho un racconto off-world noir da rivedere in [...]
[...] fossile di Baxter mi riporta indietro al mio tentativo di rappresentare una civilta interstellare postumana dal punto di vista di una comunità planetaria [...]
[...] impegnato a lungo. Se tutto è nato ai primi del 2009, la scrittura si è articolata nel tempo (qui un aggiornamento risalente al 2010), consolidandosi appena prima della consegna (settembre 2011). [...]