La sostanza dei sogni
Posted on Gennaio 23rd, 2010 in Micro, Transizioni |
Un nuovo, importante passo avanti nella comprensione della gravità potrebbe essere stato mosso negli ultimi tempi dallo scienziato olandese Erik Verlinde. Ne parlava il New Scientist, la notizia è stata ripresa anche da Bruce Sterling e mi è stata segnalata da Sandro Battisti. In estrema sintesi e con il rischio consapevole di esagerare con le esemplificazioni, che cosa ci dice Verlinde? Il suo approccio è così riassumibile:
thermodynamics + holographic principle → gravity.
In altre parole, partendo dal principio olografico di Gerard ‘t Hooft e Leonard Susskind e applicando un’analogia con i principi della termodinamica, si potrebbero ricavare le leggi che regolano la gravità e che da qualche decennio stanno facendo impazzire i fisici a caccia di una teoria unificata dei campi. Questo approccio (esposto da Verlinde in questo articolo) tratta la gravità come una forza entropica e ce n’è abbastanza da mandare in sollucchero le menti più inclini a sognare passeggiate sul bordo dell’universo.
4 Responses
Ne parla anche peter woit, qui:
http://www.math.columbia.edu/~woit/wordpress/?p=2673
Visto che siamo in un post cosmologico, ti segnalo questo paper:
http://arxiv.org/abs/1001.3778
in cui si ipotizza la possibilita’ di aver visto addirittura un oggetto di un altro universo!
Ciao Alv e grazie per le segnalazioni. La prima mi sembra utile soprattutto per capire come il mondo della ricerca cosmologica viva una litigiosità paragonabile a quella della scena SF
La seconda mi chiede uno sforzo di concentrazione in più, non solo per via di tutta quella matematica che ho saltato a pie’ pari
Ma continua a sembrarmi un gioco di ipotesi, in cui congetture molto improbabili vengono contrapposte tra loro… Tu come la vedi?
Ringhole o allineamento galattico?
[...] principio olografico ho parlato spesso in passato (qualche traccia sopravvive sul vecchio blog) e anche sul prossimo Next – in uscita in questi giorni – troverete un aggiornamento [...]