Spazio vitale
Posted on Dicembre 2nd, 2009 in Accelerazionismo, Agitprop |
Nell’osteggiare apertamente la libertà di professare il proprio culto, la civilissima Svizzera - modello in Europa e nel mondo per aspetti molteplici, che vanno dalla partecipazione popolare alla complessità multietnica - questa volta l’ha combinata grossa, facendo esplodere a sorpresa un nodo di contraddizioni sepolto sotto la pacifica apparenza di una società che fino a ieri eravamo tutti disposti a riconoscere come all’avanguardia. Quello che non ho avuto modo di leggere in giro, ma devo ammettere di avere cercato male e senza troppa perseveranza a causa del poco tempo, è che nel successo del referendum che ha sancito una modifica costituzionale ai rapporti tra Stato e religione ha sicuramente avuto il suo ruolo il voto di tanti immigrati che magari al loro arrivo in Svizzera, trenta o cinquant’anni fa, sono stati costretti a subire soprusi e angherie di ogni tipo (i racconti degli emigranti italiani non tralasciano mai il ricordo della sala d’attesa di terza classe della stazione di Basilea, vietata agli italiani) e che oggi, con questo voto, hanno colto al volo l’occasione per rifarsi di anni di emarginazione, rivendicando attraverso la negazione di un diritto a una minoranza oggi ancora più marginale il proprio diritto di appartenenza a una società in cui fino all’altro ieri erano loro gli esclusi. Ma dopotutto non ci vogliono i soliti analisti politici per capire come le vessazioni subite un tempo si tramutino oggi nell’irrigidimento di fronte a ogni vento di cambiamento o al minimo spiraglio di tolleranza. In tutto questo, la religione c’entra il giusto, ma non esito a credere che avrà un suo ruolo nelle campagne di sensibilizzazione, di tolleranza, di supporto all’integrazione. Viene da chiedersi a cosa servano il catechismo e la predica della domenica, se poi i cristiani di tutte le confessioni che coabitano in Svizzera sono arrivati a pronunciarsi in una maniera che rinnega i principi di comunione e carità su cui si fonda il cristianesimo, ed è una domanda che i vescovi che ora si dicono preoccupati dovrebbero porsi per primi.
Io l’ho già fatta troppo lunga. Volevo limitarmi a riportare una bellissima lettera scritta da mia cugina Mariella, che da quando è nata vive a una manciata di chilometri da Losanna. Questo è il suo messaggio e io non avrei saputo riassumere meglio il mio pensiero.
Viviamo in uno dei pochi cantoni che hanno bocciato il referendum. Secondo me la politica si sta trasformando nel particolarismo di tante piccole comunità che esprimono le loro paure, invece delle loro ricchezze. Parlavo con un’amica dell’immigrazione in Svizzera. Non è mai stato semplice: un tempo, si costringevano le mogli degli immigrati a trovarsi un lavoro per restare, probabilmente per disincentivare le nascite e impedir loro di costruire una famiglia. Anche l’emigrazione italiana ha sofferto per la sua identità e la sua cultura. Adesso le stesse resistenze vengono opposte all’immigrazione dai paesi arabi. La cultura musulmana è difficile da comprendere ma forse al mondo occidentale manca la voglia di farlo. Le guerre territoriali si sono evolute: prima ognuno difendeva la propria terra, adesso qui ognuno difende le proprie idee sulla terra di qualcun altro… Andrà avanti così finché non capiremo che ciascuno di noi può circoscrivere la propria terra a non più di quel metro quadrato su cui si posano i nostri piedi.
Concisa, diretta, cristallina.
Per ripagarla, le invio questa cartolina del mitico Franco Brambilla, dalla sua serie Invading the Vintage che grande successo sta riscuotendo anche oltreoceano.
8 Responses
Saluti a Mariella allora! Ciao
Franco
Frank, benvenuto allo scoperto: hai organizzato una rete clandestina per introdurre abusivamente alieni entro i confini della pacifica Confederazione Elvetica, scambiandoli con tonnellate di cioccolata svizzera. Per questo sei stato dichiarato Nemico Pubblico N. 1 dal governo di Berna, ma su questo blog troverai sempre asilo. Noi lottiamo insieme a te!
Per tutti: segnalo questa mostra che nel week-end vedrà protagonisti Franco Brambilla e Giuseppe Lippi. Se siete nei paraggi di Cavallermaggiore (CN), fateci un salto!
eh eh eh… in realtà mi hanno invitato a partecipare a questa mostra:
http://www.elvisss.com/OUTERSPACE/
Ginevra, marzo 2010, sarà una trappola?
Vedo che è in collaborazione con la Maison d’Ailleurs… Non male! Comunque, un consiglio: portati la cintura quantistica, così appena vedi che le cose volgono al peggio sei pronto a saltare in un universo parallelo. Sono sicuro che un gendarme svizzero non si aspetterebbe mai un’uscita di scena simile da parte di un italiano (li abbiamo abituati troppo bene a vederci stazionare un paio d’ore alla dogana, a sforzarci di superare la barriera linguistica prima ancora di quella autostradale
).
ghghgh grande X!
Eh… ci sono passato, quando ero un niubbo sfrancesizzato! Poi mi sono upgradato
!
pensavo di mandarci un clone sacrificabile.