Idrogeno e idiozia
Posted on Novembre 8th, 2009 in Nova x-Press, Transizioni |
In effetti avrei potuto intitolare il post “Bosoni e…”, ma preferisco concentrare la volgarità nel corpo del testo. Vedete, come qualcuno di voi già saprà, poche cose mi fanno incazzare di più di sentire gente senza le specifiche competenze parlare a vanvera di qualcosa, fregiandosi della leggerezza dei grandi esperti. Quando poi la gente proviene da un’estrazione umanistica e la cosa su cui pretende di sentenziare è invece un argomento scientifico, l’indignazione raggiunge la stratosfera, dove per fortuna ci pensa Harlan Ellison - parafrasando il buon vecchio sommo Albert Einstein - a ricordarmi che, dopotutto, l’idrogeno deve spartirsi il dominio dell’universo con l’idiozia degli uomini. E un po’ mi aiuta a sbollire l’insofferenza.
La macchina del Big Bang si blocca. Per una briciola di pane, titola oggi l’articolo del Corriere scritto da Severgnini. E dentro ci troviamo un distillato purissimo, per quanto - voglio concedere all’autore il beneficio della buona fede - del tutto inconsapevole, del pregiudizio che in Italia avvolge ogni materia scientifica. Si parla del più grande e importante esperimento concepito dagli scienziati per darci qualche elemento sull’origine e la natura dell’universo, svelando l’esistenza o meno del famigerato bosone di Higgs, e il noto giornalista non trova di meglio da fare che sminuire la portata dell’esperimento richiamandosi a una notizia che sta facendo il giro del mondo in queste ore, malgrado manchi ancora una pronuncia ufficiale da parte del CERN.
Quindi, giù con il divertimento a buon mercato, rifacendosi per altro a un articoletto inglese che cita come sua fonte il Brisbane Times, testata sicuramente rispettabilissima, ma non accreditata - a quanto mi risulta - tra le pubblicazioni di rilevanza scientifica internazionale. Il che mi ricorda un po’ gli show di alcuni comici nostrani, tutti incentrati sulla comicità del banale, al limite della stupidità. Per esempio, nessuno studente all’ultimo anno di liceo scientifico (italiano, pre-riforma Gelmini, se non altro) si sognerebbe di attingere senza il minimo scrupolo critico a una voce di Wikipedia per riprodurre fedelmente la seguente descrizione di LHC: “una macchina studiata per accelerare protoni e ioni pesanti fino al 99,9999991% della velocità della luce, e scoprire l’origine dell’universo”. Perché uno studente con nozioni elementari di chimica sa che cos’è un protone e cosa è uno ione pesante e, benché sia vero che LHC sia nato per produrre collisioni tanto tra fasci di protoni quanto di ioni pesanti, l’energia richiesta per accelerare gli uni non è comparabile con quella necessaria per accelerare gli altri, con la conseguenza che la stessa energia di picco dell’acceleratore del CERN non può produrre la medesima accelerazione nei due casi. E non ci vuole una laurea per questo, in quanto fatte due proporzioni tutti sanno benissimo che la spinta necessaria per portare da 0 a 100 km/h un camion o un’utilitaria non è la stessa.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, dice Severgnini. E non possiamo che dargli ragione. Non c’è nessuna differenza tra l’informazione spacciata per scientifica in questo modo e le trasmissioni sensazionalistiche e disinformative di un Giacobbo qualsiasi, pagato con il canone dei contribuenti. Ma dopotutto devo ringraziare articoli come questo per fornirmi un inesauribile bacino di dimostrazioni empiriche alla mia teoria sullo stato della cultura e la salute dell’Italia in questo scorcio di XXI secolo. Che, for the dummies, è così riassumibile:
L’Italia non è mai guarita dalla sua sindrome delle Due Culture.
Malgrado tutti i finti progressismi, le aperture di facciata, le celebrazioni di convenienza. E questo porta con se due conseguenze. La prima, particolare, è che non dobbiamo meravigliarci per il pregiudizio imperante verso la fantascienza. La seconda, generale, è che non dobbiamo meravigliarci per lo stato in cui versa il Paese.
Infine, per chi volesse capire davvero cosa si nasconde dietro l’ipotesi di retrocausalità - che, caro Severgnini, no, non è stata lanciata da Dennis Overbye sul NYT, e basterebbe aver letto l’articolo per saperlo - consiglio di partire da questo ottimo post di Amedeo Balbi. La faccenda è molto più affascinante, nel suo essere comunque paradossale e borderline, della favola dell’uccellino e della briciola di pane.
11 Responses
Non posso che trovarmi in piena sintonia con te. Dillo a Severgnini, esattamente con lo stesso tono con cui hai scritto questo post e vediamo se ti risponde - come del resto fa sempre con mia sorella quando gli “lecca i piedi” presentandogli i suoi inglesismi letteral acculturati.
E, nota bene, che fin da piccola i miei due soprannomi erano “docente in scienze” e “mostro”, qua
scusa, mi è partito l’enter prima di finire. Dicevo quasi fossero sinonimi…
Un bacio di parte, estremamente scientifico.
Paola
Avete frainteso la storia dell’uccellino e della briciola…e’ anche sulla homepage del CERN
http://user.web.cern.ch/user/news/2009/091106b.html
Mi sa che siete andati troppo veloci nei vostri commenti…
@ Stefano: Mah, mi sembra innanzitutto che la storia raccontata nel link sia un po’ più circostanziata, rispetto a quanto riferito nell’articolo di Severgnini (la causa dell’intervento delle protezioni, per dire, sarebbe stata l’uccello, e non la briciola che trasportava). Se le cose stessero davvero così, allora qualcuno dovrebbe spiegarci perché questo è il primo caso di interazione del sincrotrone con l’avifauna locale che dà un esito simile. Aspettiamo una nota ufficiale del CERN?
Resta il fatto che la storia della briciola, amplificata a dismisura, fornisce un’idea della superficialità sensazionalistica con cui è stata ripresa la notizia. Comunque ti ringrazio per la segnalazione.
Paola: ci siamo capiti…
ottimo lavoro di ricerca delle fonti, cosa che qualcuno dovrebbe fare al corsera prima di far pubblicare un articolo dove si sbagliano le attribuzioni. Ma un dubbio: lhc sta a cavallo tra svizzera e francia, non è che il piccione tornava a casa con la baguette sotto l’ala ? Magari il prossimo incidente sarà una tavoletta di cioccolta sciolta
sembra una bufala ben congegnata, costruita sull’identificazione baguette-francia per cui qualunque cosa si dice della francia con dentro la baguette deve essere vera …
Grazie darlingh, ma alla fine mi ritrovo costretto ad ammettere che l’incidente è andato esattamente come riportato nel link di Stefano. Comunque, che si sia trattato di una quisquilia buona giusta come pretesto per la solita indignazione anti-scientifica da quattro soldi o per buttare giù fondi brillanti, lo dimostra il fatto che nella news board del CERN è già stata tranquillamente sopravanzata dagli ultimi aggiornamenti… A ciascuno il suo
marco delmastro che ci lavora ha anche lui i suoi dubbi su uccello e baguette
http://www.borborigmi.org/2009/11/10/ancora-su-lhc-il-volatile-e-la-pagnotta/
però adesso registra anche il primo fascio che raggiunge il rilevatore CMS “L’anno scorso per un evento simile avevamo la fila dei furgoni delle tv del mondo davanti al portone. Quest’anno tutti sembrano interessati solo ai potenziali fallimenti. Misteri della comunicazione.”
http://www.borborigmi.org/2009/11/10/e-mentre-tutti-si-preoccupano-delluccello/
Come scrivo qui, due minuti di ricerca sul web e un dito piccolo piccolo di intelligenza avrebbero permesso al giornalista più digiuno in materia di farsi un’idea di quale era la notizia (un breve stop di LHC per un incidente che potrebbe serenamente capitare frequentemente nel futuro, perché questa è la vista degli acceleratori superconduttori, e la macchina pressoché subito ritornata a lavorare grazie a un sistema di sicurezza finalmente efficace) e di quale invece non fosse la notizia (l’uccello bombardiere).
Pazienza, hai ragione: l’Italia non è mai guarita dalla sua sindrome delle due culture. E il peggio è che l’ignoranza scientifica è troppo spesso considerata quasi una cosa positiva, alla stregua della Barbie che diceva orgogliosa che “la matematica non è per le ragazze”.
Marco, grazie per l’utilissimo intervento chiarificatore, che purtroppo sono riuscito a leggere solo adesso. Torno a vedere se è venuto fuori qualcosa d’altro nel frattempo, ma continuo a condividere la tua bassa considerazione per lo pseudo-giornalismo contemporaneo…
Okay, forse possiamo ritenere conclusivo l’intervento di James Gillies, redattore del bollettino ufficiale dell’LHC.
Il fatto che ci fossero briciole di pane e piume conferma le basi del mistero, ma non scioglie il nodo della rilevanza della notizia, specie se data in quel modo becero che è stato da più parti segnalato. Si attendono ulteriori elementi dai complottisti di Higgs. Gola profonda cinguetta…
[...] prevedibile, la coraggiosa stampa italiana non ha dedicato alla notizia il rilievo che meritava, anche se va riconosciuto al Corriere di [...]