Archive for the ‘Rassegna stampa’ Category
Far South
Posted on Gennaio 20th, 2011 in Bassitalia, Rassegna stampa | 8 Comments »
Questa mattina sulla homepage del Quotidiano della Calabria c’è una felicissima istantanea di Bassitalia. Un ematocrito sociale. Non a caso oggi è in edicola col titolo “Calabria imbrattata di sangue”. Ecco una piccola geografia della ferita aperta che è la mia regione: Crotone, Oppido Mamertina, Filandari, Settingiano, Spezzano Albanese, Crotone, Reggio.
Spesso mi trovo a raccontare a persone non del posto di come, in realtà, la Calabria non è il Far West che può sembrare. E non è facile, perché è un concetto forse più complesso e più agghiacciante della violenza in sé. La prima cosa che colpisce lo “straniero” credo sia il pericolo di vita; sembrerà strano, ma vivendo lì non si ha la percezione di essere coinvolti da un momento all’altro in un conflitto a fuoco. Chiodo schiaccia chiodo. Paura scaccia paura. La cura è l’indifferenza: “è sempre stato così”, “lasciate che si ammazzino tra di loro”.
Il Far South è il risultato di una miscela di cultura radicata, media e indifferenza. E non c’è solo il sangue, no: quello è l’aspetto più spettacoloso. Come nel Far West, anche nel Far South a farla da padrone è il caos amministrativo e i cattivi. I buoni chiudono le imposte della casetta del villaggio non solo se due banditi si scontrano nella main street, ma anche se lo stesso gli scarica rifiuti tossici nelle acque, taglieggia le attività commerciali, rompe il cazzo allo sceriffo…
Al di là del facile gioco di parole e dell’indignazione “4 salti in padella”, quel West dell’immaginario e questo Sud reale hanno in comune una parola che è il passato per il primo e il futuro per il secondo: far, lontano. Nell’anno del 150° dell’Unità la separazione silenziosa - lo scollamento, la frattura, la secessione carsica - accelera il suo percorso.
Si è spento il Presidente
Posted on Ottobre 17th, 2010 in Drowned Words, Rassegna stampa | No Comments »
È il titolo di un racconto di Federico Mastrogiovanni. Il ritmo è quello del metallo pesante: gradasso, rumoroso ed efficace. Sfiora l’ovvio e se ne fa beffe: riesce a sorprendere.
La guerra dei simboli
Posted on Settembre 3rd, 2010 in Bassitalia, Rassegna stampa | No Comments »
A Polsi ieri s’è festeggiata la Madonna. Festeggiamenti tristemente noti per la presenza tradizionale dei vertici della ‘ndrangheta. Non è che sono stati tutti là, ma qualcuno - più di qualcuno - era presente. E allora? Via alla guerra dei simboli!
27 giugno
Posted on Luglio 1st, 2010 in Appunti, Rassegna stampa | No Comments »
Lo scorso 27 giugno ero su un aereo decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a sud. Accanto a me, una giovane madre e il suo bambino di pochi mesi che, pochi secondi dopo il decollo, già svolazzava per conto suo in un pacifico mondo dei sogni. Quando l’aereo prende quota e non c’è più niente da vedere - solo immense distese di nuvole - stacco gli occhi dal finestrino e apro un quotidiano. E solo in quel momento mi ricordo che il 27 giugno di trent’anni fa un altro aereo era partito da Bologna e non era mai giunto a destinazione. La strage di Ustica. In mezzo alla pagina dedicata al trentennale c’è la foto simbolo di quella tragedia: un cadavere che galleggia in mare aperto in una posizione che potrebbe essere quella di un qualsiasi neonato che si lascia a pelo d’acqua, magari solo per gioco. Fatto sta che in quel momento in quella foto vedo un bambino. E un altro accanto a me, sull’aereo. Scontro emozione/suggestione. Chiudo il giornale di riflesso. La sola idea di 81 vite che svaniscono nel nulla senza un perché è terribile.
* * *
Ora, in trent’anni di cazzate ne sono state dette e c’è chi ancora continua a spararne. A tutte queste persone suggerirei di fare un giro in via di Saliceto, 5 a Bologna, dove si trova attualmente il DC9 dell’Itavia, e provare a ripetere le stesse stronzate ad alta voce.
Ultimo post sui quaderni di José
Posted on Giugno 19th, 2010 in Appunti, Rassegna stampa, Scriptorium | No Comments »
Ieri, 18 giugno, se ne è andato José Saramago. A 87 anni aveva un suo blog; questo è il suo ultimo post: “Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte”
Che ne dite, possiamo essere d’accordo con lui, no?
Saramago - che dell’Italia aveva una visione decisamente chiara - riceve il benservito dall’Osservatore Romano, che gli attribuisce una “una faziosità dialettica di tale evidenza da vietargli ogni credibile scopo”. Stop. Rewind. Play. L’OR che distribuisce diplomi di faziosità… Bah… Il silenzio, nel rispetto della morte, sarebbe stato più opportuno.
Ammetto di non aver letto il suo celeberrimo Vangelo secondo Gesù Cristo, ma solo Tutti i nomi, un romanzo minore, qualche articolo e qualche post. Riconoscendone la grandezza (non c’è bisogno di essere un genio, per questo), avevo deciso che era uno di quegli autori da approfondire con calma e cervello a pieno regime. Adesso che non c’è più, il proposito non cambia. Addio, José.