Ronald D. Moore con Razor ritrova lo smalto perduto della prima stagione di Battlestar Glactica, dopo la deriva soap-operistica della terza, e per farlo è dovuto tornare alle origini raccontando nuovamente l'olocausto, questa volta vissuto con gli occhi della Pegasus.

La trama di questo film tv, che può anche essere considerato come una puntata doppia senza per questo sminuirne il valore, è un vero e proprio tuffo nel passato e narra i primi giorni di Apollo come comandante della Pegasus e delle difficili scelte che dovette operare nel corso della sua prima missione operativa.

Al centro della vicenda c'è Kendra Shaw (Stephanie Chaves-Jacobsen che vedremo a breve nel remake di Life on Mars), giovane "XO" (ufficiale esecutivo) di Apollo che ha dovuto crescere troppo in fretta, e che attraverso i suoi numerosi flashback ripercorre la drammatica storia dell'Ammiraglio Cain e del suo equipaggio divenendone quasi una sorta di avatar.

Ritroviamo così la bella Michelle Forbes (indimenticata Ro Laren di Star Trek TNG, apparsa anche in Prison Break e 24) che riveste nuovamente i panni del granitico Ammiraglio Cain sfoggiando, a parere di chi vi scrive, un interpretazione assolutamente superlativa: non si può non rimanere folgorati dallo sguardo vitreo dell'ammiraglio quando di fatto ordina l'esecuzione dei civili della Scylla.

Le scene di battaglia sono molto migliorate e realistiche rispetto a quelle viste nella serie, con una notevolissima ed epica battaglia nello spazioporto veramente sopra le righe, ma in generale c'è l'impressione di una maggiore cura dei dettagli e nelle animazioni.

Molto inquietante anche la ricostruzione del laboratorio dell'ibrido.

Ai fan di vecchia data della serie originale poi sarà sicuramente venuto un tuffo al cuore, misto a un sorriso, quando si sono trovati innanzi ai Cylon originali, proprio come ci venivano rappresentati e ce li immaginavamo 25 anni fa.

Si tratta ovviamente molto di più che una semplice citazione ma di una vera esigenza narrativa, resta comunque il fatto che tutto questo vintage mi ha fatto un effetto molto positivo.

Per quanto riguarda il resto del cast, l'eccellenza delle interpretazioni di Edward James Olmos nel ruolo di William Adama sono divenute ormai proverbiali a tal punto che a mio avviso è un vero oltraggio che venga doppiato in italiano, buona anche Katee Sackhoff in una sempre più alienata Starbuck, noti dolenti invece arrivano da Jamie Bamber che interpreta un Leee Adama prigioniero di due espressioni di numero.

Con la quarta stagione ha promesso riuscirà ad avere pure una terza espressione facciale: attendiamo speranzosi.

Razor è una forte riflessione sul dilemma morale legato alla sopravvivenza e su cosa sia necessario o giusto fare, se esistono dei limiti e se sia lecito superarli, non offre risposte e ci fornisce anche chiavi di lettura differenti ma resta comunque il fatto che Adama padre la medaglia al valore la propone, lasciando alla storia il compito di giudicare.

(o agli Dei, se ci credesse).

Il film sarà disponibile in dvd in Inghilterra a fine dicembre.