Il motivo per cui Guardiani della Galassia è nato come un fumetto destinato a non brillare per gloria, nel lontano 1969, è lo stesso che ne ha decretato il successo quasi mezzo secolo più tardi, proiettandolo in tutte le sale cinematografiche del mondo. 

Lo scrittore Arnold Drake, famoso per la sua gestione della Doom Patrol e per la creazione di Deadman in casa DC Comics, ed il disegnatore Gene Colan, al lavoro in Marvel dagli albori della casa editrice su Capitan America e Daredevil, nel dare vita alla prima versione dei Guardiani hanno avuto un'interessante intuizione ma senza la capacità di portarla alle estreme conseguenze come i loro successori. Un fumetto ambientato nel trentunesimo secolo e con abbondanti riferimenti alla fantascienza classica ed alla space opera mal si adattava al classico supereroe Marvel o almeno si poteva adattare con successo solo in rarissime occasioni e per breve periodo (Silver Surfer su tutti). La loro soluzione però non fu slegare completamente la testata dall'ambito supereroistico o almeno slegare i personaggi da quel tipo di meccanica narrativa ma creare degli ibridi tanto distanti dalla parte maistream dell'universo Marvel come dal substrato fantascientifico che avrebbero dovuto conquistare. 

I Guardiani che si opporranno alla razza aliena dei Badoon sono infatti ancora supereroi ma anticonvenzionali e già infettati dalle spore destinate a germogliare solo ai giorni nostri. Il Vance Astro o più tardi Major Victory di Terra 691 - i vecchi Guardiani sono stati spostati dalla continuity ufficiale di Terra 616 a questa dimensione alternativa - è un astronauta del ventesimo secolo (Vance Astrovik dei New Warriors per l'universo Marvel corrente) in viaggio su di un

modulo più lento della luce verso Alpha Centauri. Al suo risveglio dopo più di un millennio troverà la situazione del suo pianeta natale decisamente mutata e dovrà rimboccarsi le maniche per evitare l'invasione dello spazio umano da parte dei Badoon, una delle più vecchie razze aliene del cosmo di un simpatico aspetto rettiloide. Si uniranno a lui Martinex T'Naga, una forma di vita cristallina originaria di Plutone, Yondu Udonta, un formidabile cacciatore originario del sistema Alpha Centauri B e ripreso almeno nel nome anche a livello cinematografico, ed infine Charlie 27, veterano di mille battaglie generato dalla schiacciante gravità del complesso gioviano. 

Metà supereroi e metà alieni, unione di stereotipi fumettistici e fantascientifici, questi primi Guardiani vedranno, fra alti e bassi, aggiungersi alle loro fila l'essere cosmico Starhawk e la moglie Aleta fino alla giovanissima Nikki, una ragazza creata dalla più evoluta ingegneria genetica proveniente dal pianta Mercurio. 

Ci si potrebbe chiedere se in qualche modo, a parte il già citato Yondu Udonta, questi Guardiani abbiano influenzato la loro futura incarnazione o tantomeno il film in uscita e la risposta sarebbe sempre, anche considerando la questione sotto diverse angolazioni, molto poco se non nell'idea di base ed in qualche comparsata di Starhawk o dell'Astrovik alternativo nelle storie moderne.