Il cast di Ender’s Game, il film tratto dall’omonimo romanzo di Orson Scott Card, è composto esattamente a metà da attori giovani e solidi professionisti, se non addirittura star, del cinema mondiale. Il protagonista è il giovane Asa Butterfield, già visto in Hugo Cabret, a cui si sono affiancate le giovani attrici Hailee Steinfeld e Abigail Breslin; sul fronte degli attori famosi spicca ovviamente Harrison Ford, ma anche quello del premio Oscar Ben Kingsley e dell’attrice Viola Davis. Ognuno di questi attori ha cercato di spiegare il personaggio che hanno interpretato e  i motivi che li hanno spinti a far parte del casti di Ender’s Game.

Harrison Ford, ad esempio, ha riconosciuto la complessità e le contraddizioni del suo personaggio. “Ha un compito molto importante”, ha detto l’attore. “Deve vincere questa battaglia per l’umanità. Non può fallire.”

Il suo personaggio, il colonnello Graff usa ragazzi giovanissimi per combattere “perché la loro mente è più veloce e riesce a gestire facilmente tanti diversi input tecnologici senza stancarsi.

Nel mondo reale, è vero che i soldati sono giovani, ma chiedere ai bambini di fare la guerra è diverso” ha affermato Ford. “Non credo che il mio personaggio non provi una certa compassione per questi ragazzi, ma la compassione è un sentimento che deve essere messo da parte per raggiungere un obiettivo ambizioso come il suo. È un personaggio che non concede e non si concede troppa confidenza.”

Ford racconta che l’opportunità di lavorare con Hood, Ben Kingsley e Viola Davis, è stata di grande stimolo. “Ben Kingsley è uno dei più grandi attori di oggi” ha detto il protagonista della saga di Star Wars. “Viola Davis è un’attrice brillante, che ha studiato e approfondito il proprio ruolo, aggiungendo tanti dettagli emotivamente realistici alla narrazione. Per non parlare di Asa, è un bravissimo attore. Lavora sodo ed è sempre molto concentrato. Sono orgoglioso di aver partecipato a questo film con un cast così importante.”

Viola Davis interpreta il ruolo del Maggiore Gwen Anderson, responsabile del benessere psicologico dei bambini ammessi a frequentare la Scuola di Guerra. La sua vita, spesa quasi interamente a identificare il prossimo grande leader, è però turbata dal modo in cui Graff usa emotivamente i più giovani, Ender in modo particolare. La decisione di assegnare alla Davis questo ruolo ha prodotto un cambiamento importante nel personaggio del Maggiore Anderson che, nel libro, è un istruttore della Scuola di Guerra. Gli autori hanno pensato che il film avrebbe dovuto riflettere in qualche modo i cambiamenti professionali delle donne nei quasi trent’anni intercorsi dalla pubblicazione del libro.

La Davis, nominata agli Oscar per le sue interpretazioni in Il dubbio e The Help, ha affrontato il suo ruolo

in modo molto consapevole. “Oggi i giovani sono e rimangono il fulcro dell’azione militare, ma quanti di loro si rendono davvero conto del prezzo di diventare eroi?” ha osservato l’attrice. “Questa del film è un’esasperazione, perché si tratta davvero di bambini. Ma portiamo la logica alle estreme conseguenze, questi bambini alla fine vengono addestrati a morire. Il mio personaggio è una psicologa, una figura di supporto, una madre e un tutor emotivo se vogliamo. Aiuta i bambini a diventare combattenti e leader. Ender diventa un guerriero appassionato e coraggioso. Ma la differenza tra Graff e Anderson è che lei continua a vedere il bambino che c’è in Ender, e si preoccupa di come affrontare il dopo”.

Il precedente film del regista Gavin Hood, Tsotsi, è uno dei film preferiti della Davis e uno dei motivi che l’ha spinta ad accettare il ruolo in Ender’s Game. “Ho grande rispetto per Gavin come regista. Tsotsi ha umanizzato un elemento inusuale nella nostra cultura. Quando riesci a pensare a un film come quello e a un personaggio dal carattere così riprovevole e ad emozionarti malgrado tutto, beh… allora vuol dire che è un capolavoro.”

Ben Kingsley, invece, ha accettato il ruolo perché la sceneggiatura è senza dubbio di altissima qualità, ma anche per l’opportunità di lavorare con Hood e Butterfield. “Gavin ha una grande energia e un grandissimo entusiasmo, ed è riuscito a trasmetterli a tutti”, ha detto l’attore premio Oscar. “Era molto sensibile alla storia del bambino di cui gli adulti approfittano in qualche modo, perché questo è il vero fulcro della storia. Ha creato un film grandioso, potente, avventuroso, avvincente e molto emozionante. Non è finto… La realtà del film è ancorata strettamente alla verità del comportamento umano.”