25 libri per 25 anni, così Fanucci intitola l’edizione speciale di alcuni dei più bei romanzi di Philip K. Dick, di cui cade quest’anno il venticinquesimo anniversario della morte.

Accanto a un inedito Il paradiso maoista, il tratto più significativo dell’operazione è un restyling grafico d’eccezione, affidato alla fantasia di Antonello Silverini, autore attivo da oltre dieci anni nel mondo della grafica pubblicitaria ed editoriale (di gran pregio in particolare i suoi lavori per Ventiquattro, inserto del Sole 24 ore, e per Il Manifesto).

I tuoi lavori per Fanucci propongono un’estetica accattivante e, verrebbe da dire, mainstream, lontana dai luoghi comuni del genere fantascientifico...

Le copertine per Dick sono stata la mia prima esperienza nel "genere". Non mi considero un illustratore di fantascienza e forse proprio per questo ho cercato di affrontare il lavoro in maniera trasversale. Quello che non mi è mai piaciuto nelle immagini legate al fantastico o all'horror è sempre stata una certa mancanza di eleganza o, peggio ancora, un'eleganza ricodificata nel pacchiano. L'originalità di questa collana di Dick è stata proprio di proporre una visione "altra" dell'iconografia di fantascienza.

Eppure, anche se ti sei tenuto alla larga di motivi tipici della fantascienza, si avverte una forte coerenza tra le illustrazioni: ti sei proposto di reinventare un linguaggio delle immagini per questi lavori?

<i>American Watch</i>, copertina di <i>La svastica sul sole</i>
American Watch, copertina di La svastica sul sole
Quello che ci eravamo detti con Fanucci era di cercare di individuare, all’interno di ogni racconto, un oggetto che fosse in qualche modo simbolico (premesse che si sono poi modificate nel divenire del lavoro); ad esempio per La svastica sul sole, volendo evitare quello che fino ad oggi ho visto sulle varie copertine di questo romanzo (svastiche, castelli e ogni sorta di elementi troppo didascalici), ho trovato questa cosa dell’orologio di Topolino che diventa, nel contesto ucronico del romanzo, un pezzo di antiquariato americano, un feticcio indigeno per i vincitori; da qui il saluto nazista del topo di Disney (anche lui sospettato di essere filo-hitleriano), che suona assai sinistro.

Questa attenzione al testo la ritroviamo nel gioco di citazioni, a volte molto complesso, presente anche in altre delle tue opere dickiane: vuoi raccontarcene qualcuna?

Sai... per un autore è sempre un po’ un problema “parlare” sulle proprie immagini, “spiegarle” sembra sempre una compromettente diminutio, ma proverò un commento... per esempio a Ofelia (copertina di Deus Irae) - questa tavola è il frutto di una suggestione. Nella prefazione di Carlo Pagetti si parla di “(...) parodia in chiave postmoderna di Alice in Wonderland” e ancora, nella quarta di copertina, troviamo “Ed eccola che arrivava, i capelli fulvi e l’ossatura talmente sottile da fargli sempre credere che potesse spiccare il volo...”.

<i>Ofelia</i>, copertina per <i>Deus Irae</i>
Ofelia, copertina per Deus Irae
Questa donna è (cito ancora Pagetti) “... Lurine Rae, la ragazza dai capelli rossi che assomiglia a una strega, l’Ofelia del mondo postapocalittico abbandonata da quell’improbabile Amleto che è Pete”. Trovarmi di fronte ad una possibilità immaginifica così varia, questa specie di antologia letteraria di citazioni e contaminazioni, è stata per me una tentazione irresistibile; quello che volevo venisse fuori, quindi, era un’immagine poetica, evocativa, mi sono rifatto ad un immaginario pittorico preraffaellita cercando di evitare un’estetica “fantasy” che detesto profondamente.

Certo che sembra proprio che l’amore di Fanucci per l’opera di Dick ti abbia contagiato! Come è stato lavorare per lui?

Bellissimo! Sergio Fanucci è un editore assolutamente appassionato, lui e l'art director Franca Vitali si sono da subito dimostrati entusiasti del mio lavoro e, cosa apprezzatissima, mi hanno dato assoluta carta bianca su come procedere. Tra l'altro l'avventura con Dick non si è ancora esaurita, perché Fanucci mi ha chiesto di realizzare anche le altre copertine dei libri che mancano, poi si dovrebbe fare una mostra delle tavole a Roma nei giorni prossimi, e verso settembre un catalogo che raccoglierà le venticinque illustrazioni dell'edizione speciale.Per chi volesse sapere (e vedere) qualcosa di più, ecco il link alla home page di Antonello Silverini:www.illustratori.it/Staging/Members/asilverini/Delivery/Public/ArtistHome