Per un lettore di fumetti ben ferrato sulla continuity DC Comics, disposto a tentare di incollare i pezzi lasciatici dalle recenti e meno recenti Crisi, non solo Flash è una delle pietre miliari di questo mondo immaginario ma in effetti non esiste. L'uomo più veloce del mondo, ed in casa DC questo significa ben di più che alla Marvel, corre infatti così rapido da sfrecciare dentro alla “Forza della Velocità”, una simpatica entità che si dipana sia nello spaziotempo che fra le dimensioni dell'Universo DC e che, alla faccia di Christopher Nolan e di Interstellar, ogni tanto inghiotte un Velocista Scarlatto spedendolo a spasso per il Multiverso per sostituirlo con un suo pari. Se Batman e Superman sono sempre, con debite eccezioni e sparizioni anche lunghe, rimasti lo stesso personaggio dagli anni Trenta, già dall'inizio The Flash ha cominciato, anche editorialmente, un gioco di identità che per la prima volta nel mondo del fumetto ha portato più persone a rivestire il ruolo di uno stesso personaggio chiave e, per motivi diversi, a rimanere tutt'oggi nel cuore dei lettori. 

Se chiedeste ad un veterano dei fumetti DC di indicarvi il vero Flash alcuni nomineranno Jay Garrick, velocista della Golden Age con cui nel 1940 è cominciata la testata, altri sceglieranno Barry Allen, l'incarnazione Silver Age durata fino a metà degli anni Ottanta (morto in Crisis on Infinite Earths #8 del 1985) ma tutt'ora, dopo un grande ritorno, in pista sulle pagine del fumetto attuale. Un buon numero di lettori però, ed io fra questi, non potrà che sospirare e nominare Wally West, nato come Kid Flash per poi passare in primo piano dopo la dipartita dello zio Barry e scavarsi la sua fama per più di un ventennio nel cuore del mondo DC Comics. Non parliamo di Bart Allen, pronipote di Barry proveniente dal futuro, morto recentemente ma già sulla via del ritorno, o di tutti gli altri, come John Fox ed innumerevoli esponenti della famiglia Allen dal nostro secolo fino ad arrivare almeno al 27°, perché ci complicheremmo eccessivamente la vita tentando di tenere fra le mani uno dei garbugli più intricati della storia del

Flash entra in scena.
Flash entra in scena.
 fumetto dopo i gradi di parentela della famiglia Summers in X-Men. Per questo possiamo quindi affermare che il “vero” Flash, come abbiamo già detto sopra, non esiste, anche se Barry Allen per ora mantiene il primato di apparizioni e di considerazione. 

Molti sceneggiatori ed una discreta fetta di lettori hanno trovato questa peculiarità della testata un pecca insormontabile mentre altri si godono le potenzialità narrative offerte sia dalla storia sia dai poteri del supereroe. In effetti Flash, qualunque sia quello di cui si parla, potrebbe riservare qualche problema anche dalla parte dei superpoteri, se gli eroi “facili” possono spostare le montagne con le sopracciglia o sono “i migliori in quello che fanno” evi seccano qualsiasi cattivo con una molletta per il bucato e della comune carta stagnola, il nostro velocista ha dei poteri “intelligenti”, cioè poteri che se non sono usati dallo stesso eroe e dallo sceneggiatore dietro alle pagine del fumetto in modo intelligente ridurranno il tutto ad un tizio in un costume attillato che corre veramente veloce. Cronaca di una morte annunciata per qualsiasi testata, Rob Liefield a parte. Superati i due scogli più grossi però si aprono le potenzialità di un personaggio veramente elastico dalle possibilità narrative infinite e dalle sfumature che spaziano a piene mani nella fantascienza.