Quanto può essere ancora d’interesse per i giovani la narrativa di fantascienza? Molto, se proposta con adeguate argomentazioni e il giusto fascino. Se poi a parlarne sono Donato Altomare e Giovanni De Matteo, autori tra i più noti della fantascienza italiana contemporanea, il risultato può rivelare delle sorprese davvero positive.

È quanto accaduto a Matera lo scorso 27 settembre, in un partecipato incontro-dibattito tra i due scrittori e oltre cento studenti di due scuole superiori, l’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Loperfido-Olivetti” e il Liceo Scientifico “Dante Alighieri”.

La conversazione è rientrata nel programma dell’XI edizione del Women’s Fiction Festival (WFF) che si è svolta nella Città dei Sassi dal 25 al 28 settembre. Il festival è una manifestazione ormai storica che ha conseguito una dimensione di prestigio internazionale, incentrata sulla narrativa femminile (quest’anno l’ospite di maggiore rilievo è stata la scrittrice spagnola Clara Sànchez, autrice dei bestseller Il profumo delle foglie di limone e Le cose che sai di me), ma aperta alla letteratura a 360°, tanto da dedicare un’attenzione costante al fantastico: solo per citare alcuni autori e autrici che hanno partecipato alle scorse edizioni, ricordiamo Alan D. Altieri, Licia Troisi, Vittorio Catani e Silvana De Mari.

Nato per iniziativa di Mariateresa Cascino, Elizabeth Jennings, Giovanni Moliterni e Maria Paola Romeo, il WFF ha un programma ricco di incontri che non trascurano i banchi delle scuole, con l’intento dichiarato di avvicinare i più giovani alla lettura e alla scrittura. “Azione meritoria – come è stato rilevato in apertura della giornata di studio – in un tempo di affievolimento delle politiche culturali e in una società sempre più liquida, in cui sembrano venire meno riferimenti e valori certi”.

La presenza di Altomare e De Matteo è stata  un’occasione per offrire un contributo da parte di due autorevoli autori di fantascienza al rush finale di Matera, in corsa per il titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019. La Città dei Sassi si è presentata con un’offerta culturale incardinata su alcuni pilastri tematici particolarmente attinenti all’immaginario di fantascienza, come il Futuro Remoto e le Utopie/Distopie. Le altre candidate italiane selezionate per la fase finale sono Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena e il verdetto sarà reso noto il prossimo 17 ottobre.

In effetti, il concetto di Futuro Remoto è particolarmente appropriato per Matera, una delle città più antiche al mondo, con la sua storia che si sviluppa dal passato arcaico dei villaggi trincerati risalenti al Neolitico alla frontiera scientifica del Centro di Geodesia Spaziale. Molto fantascientifico lo slogan Open Future scelto come titolo del dossier della candidatura materana, che apre gli antichi Rioni Sassi e la città intera a un modello di rigenerazione urbana ed economica, alla cultura dell’innovazione e alla creatività, con progetti mediatici digitali per la condivisione di idee che

Giovanni De Matteo. Foto di Carla Cantore.
Giovanni De Matteo. Foto di Carla Cantore.
coinvolgano artisti, scienziati e intellettuali sul futuro dell’Europa. Insomma, Matera come laboratorio dei futuri possibili, dove sicuramente il mondo della fantascienza potrebbe offrire il suo contributo con iniziative pensate per arricchire e valorizzare la proposta tematica.

E da questo ha preso le mosse il dibattito con gli studenti, che si è articolato in un confronto a tutto campo. La fantascienza, è stato fatto presente, è un genere letterario che ha tra i suoi cardini le conseguenze dello sviluppo scientifico e del progresso tecnologico sulla società. Il suo sguardo è quindi naturalmente proiettato verso il futuro, ma non trascura il passato e il presente in cui gli sviluppi illustrati affondano sempre le loro radici. Sono stati così affrontati alcuni dei temi scientifici e tecnologici di maggiore attualità tra quelli che stanno modificando il nostro stile di vita.

Qual è il futuro della società postindustriale e quali saranno i lavori del domani? La nostra società saprà superare la crisi petrolifera prossima ventura? E le biotecnologie sono un’opportunità o una minaccia? Le diverse questioni sono state poste con riferimento all’interazione tra letteratura e tecnologie, toccando vicende di stringente attualità: dalle trasformazioni del clima e dei suoi effetti sul pianeta alla globalizzazione economica, dalla sovrappopolazione all’utilizzo delle risorse del pianeta. Tra gli altri argomenti si è parlato anche di università e ricerca, social network, lettura elettronica, organismi geneticamente modificati, fusione nucleare, energie rinnovabili ed esplorazione spaziale.