Tratto dall’omonimo best-seller scritto da Veronica Roth, Divergent è il film che potrebbe “prendere il posto” dell’altrettanto famosa saga cine-letteraria Hunger Games.

Azione e avventura, miscelata con la fantascienza: è anche questa la formula di Divergent, e anche qui il tutto però si rivolge ad un target molto preciso: gli adolescenti.

Ambientato in un mondo in cui le attitudini degli uomini determinano la loro suddivisione in gruppi, o fazioni, Divergent ha per protagonista Shailene Woodley che interpreta Tris Prior, una Divergente, una cittadna cioò che non riuscirà mai a identificarsi in una fazione in cui è divisa la soceità. Scoperta la cospirazione architettata dal leader di una delle fazioni (Kate Winslet) per annientare tutti i Divergenti, Tris imparerà a fidarsi del misterioso Four (Theo James): insieme dovranno coprire, prima che sia troppo tardi, perché essere Divergenti è così pericoloso.

Le cinque fazioni in cui è suddivisa la società del futuro sono: gli Intrepidi, gli Abneganti, gli Eruditi, i Pacifici, i Candidi. I cittadini vengono sottoposti a un test mentale che indica a quale fazione saranno destinati. Alla cerimonia di scelta, tuttavia, ogni persona può esercitare il libero arbitrio e scegliere una delle cinque fazioni. La cosa peggiore che può accadere in questa società futura è non appartenere a nessuna fazione. Non far parte di una fazione è cento volte peggiore di non avere un tetto sotto cui vivere.

Il film è stato diretto da Neil Burger e la sceneggiatura di Evan Daugherty e Vanessa Taylor. Il cast è formato da giovani attori e da una veterana davvero brava: Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Jai Courtney, Ray Stevenson, Zoë Kravitz, Miles Teller, Tony Goldwyn, Ansel Elgort, Maggie Q, Mehki Phifer e Kate Winslet.

Divergent è stato pubblicata a maggio 2011, seguita poi da Insurgent a maggio 2012. La terza opera

della trilogia, Allegiant, è stata pubblicata a ottobre 2013. In Italia i romanzi sono pubblicati dalla De Agostini. La trilogia, ad oggi, ha venduto 11 milioni copie; le vendite in format ebook hanno fatto segnare  record storici per l’industria editoriale. La trilogia è stata pubblicata in ben 44 Paesi del mondo.

Laureata in scrittura creativa alla Northwestern University, Veronica Roth spesso preferiva

lavorare su quello che sarebbe diventato Divergent anziché studiare e questa scelta è stata la sua fortuna.

Il regista Burger aveva già una copia di Divergent sulla scrivania, mentre stava ancora lavorando a Limitless. “Il libro è rimasto in cima a una pila di altri manoscritti per molti mesi. Io guardavo lui e lui guardava me, ma non mi decidevo ad aprirlo. Poi mi chiamò la Summit chiedendomi di dare un’occhiata a un nuovo script, intitolato Divergent. Avevo il libro davanti a me, l’ho letto e ne sono rimasto rapito. La storia mi è piaciuta moltissimo. Il libro – ha continuato il regista del film -  mi ha permesso di creare un mondo futuro, e questo è sicuramente un aspetto molto interessante per qualsiasi regista” dice Burger. “Ma, ancora di più, il film tratta della natura umana e delle vicende personali di questa giovane donna, vicende personali ma in qualche modo universali. Temi come: da dove vengo? Con chi devo essere leale? Con la mia comunità, con la mia famiglia o con me stessa? Per difendere cosa sarei disposta a correre un pericolo? Questi concetti così intensi sono legati l’uno all’altro in uno spazio epico, pieno di profondità ed emozione: una grande avventura epica era proprio quello che cercavo in un film.”

A proposito della cerimonia della scelta, uno dei momenti focali sia del romanzo sia del film, Veronica Roth ha sottolineato che: “La cerimonia di scelta è il classico momento di formazione e maturazione dell’individuo, un momento tuttavia esasperato. A un certo punto della vita, dobbiamo decidere se continuare a vivere nel modo in cui siamo stati cresciuti e fidarci, quindi, di tutto quello che i nostri genitori si aspettano da noi, oppure decidere di seguire la nostra bussola interiore. Scoprire di essere autonomi e diversi dalla propria famiglia, inclini forse a scelte diverse dalle nostre, è una delle pietre miliari dell’età adulta. Tris – ha aggiunto la scrittrice - interpreta questa verità in modo drammatico. Restare ed essere completamente repressi e soffocati, oppure andarsene e non vederli mai più. Tante persone si identificheranno con lei perché questo è un meccanismo comune a tantissimi, anche se non abiti nella distopia di Chicago.”