Giovanni De Matteo, nato nel 1981, laureato in ingegneria elettronica è una delle voci più originali della fantascienza italiana. Nel 2004 è tra gli iniziatori del connettivismo, insieme a Sandro Battisti e Marco Milani, con i quali fonda e dirige per i primi otto numeri la rivista Next. Pubblica articoli e racconti sulle riviste Delos SFCarmilla on lineContinuum e in diverse antologie. Nel 2005 vince il Premio Robot con il racconto Viaggio ai confini della notte (Robot n. 49, Delos Books). Nel 2006 dà alle stampe Revenant - Storie di ritorni e di ritornanti (Ferrara Edizioni 2006). Per lo stesso editore cura insieme a Marco Zolin l’antologia-manifesto dei connettivisti Supernova Express. Si aggiudica l’edizione 2006 del Premio Urania con il romanzo Sezione π2, pubblicato nella storica collana Mondadori nel novembre 2007. Nel 2009 cura con Salvatore Proietti la prima edizione in inglese di Next. Ha pubblicato in e-book il racconto Codice Arrowhead (40K Books, 2010) e il romanzo breve Codice morto (Kipple Officina Libraria, 2013). Nel 2012 ha pubblicato sulle pagine di Robot (n. 65) la novella Il lungo ritorno di Grigorij Volkolak, finalista al Premio Italia. Dal 2008 al 2010 è stato amministratore del Blog di Urania. Il suo blog personale è http://holonomikon.wordpress.com/

De Matteo ha pubblicato di recente in e-book il romanzo Terminal Shock - 2184 Labirinti Alieni (Mezzotints Ebook) con una prefazione di Gianfranco Nerozzi. Si tratta di un romanzo che l’autore ha definito di “cyberspace” e la storia è di quelle che non possono non affascinare il lettore di fantascienza: “Da eoni, qualcosa trasmette un messaggio dall’oscurità priva di stelle – e resta in attesa. La trasmissione è la Sequenza, una serie di impulsi codificanti trentuno numeri primi. Un segnale non casuale, senza alcun dubbio. La scoperta della Sequenza nel 2023 è uno degli eventi fondamentali della storia dell’umanità. Quasi 150 anni sono necessari prima che la sorgente del segnale venga identificata in un oggetto ai confini estremi del sistema solare, oltre la Nube di Oort. L’oggetto viene battezzato Terminus. Cercasi volontario per transito d’azzardo. Compenso negoziabile, anni di tenebra, criosonno. Rischio persistente, ritorno non certo. Lo psiconauta Thomas Qilliam non può resistere al richiamo dell’annuncio. L’incarico, per conto di un inusuale consorzio tra la Tachyon Corporation e la Repubblica di Adams-LeVerrier, consiste nel raggiungere Terminus e recuperare una nave spaziale di ultima generazione, la AVS Hekate, vettore di una missione segreta precedente. La prima spedizione ha interrotto le comunicazioni poco dopo aver raggiunto l’obiettivo e include, tra i membri dispersi, uno psiconauta rivale, Dimitri Rachmaninoff. Un’occasione imperdibile per Qilliam, studioso di artefatti inspiegabili e di fenomeni ai limiti della conoscenza umana. Partecipano alla missione di soccorso una squadra di specialisti – la pilota Veruska Teng, l’astrofisica Rahel Vikram, l’IA incorporata Qi-Ang – e un manipolo di soldati scelti, i Barracuda del Maggiore Katje Harkness. Dopo quattro anni di criosonno, la seconda spedizione raggiunge Terminus, che si rivela essere una titanica struttura frattale del diametro di centinaia di km, apparentemente abbandonata, e dalla funzionalità ignota. Attraccato alla costruzione, il guscio della AVS Hekate. Non servono le capacità inferenziali di uno psiconauta per comprendere che l’unico modo per raggiungere la verità sarà addentrarsi – e perdersi – nei meandri alieni di Terminus, dove l’incubo è in agguato all’ombra delle stelle.”

A Giovanni De Matteo abbiamo rivolto alcune domande per esplorare nei dettagli (ma senza rivelare troppo) il romanzo, ma anche sul rapporto tra fantascienza ed e-book.

Prima di addentrarci in Terminal Shock, vorrei conoscere il tuo pensiero sugli e-book. Sono, a tuo giudizio, destinati a sostituire il libro cartaceo, come i file mp3 hanno sostituito i dischi in vinile nell’industria della musica, o rappresentano solo un diverso modo di proporre la lettura di un libro? 

Da lettore e amante della lettura non ho potuto che accogliere gli e-book come un’opportunità: la disponibilità immediata, l’immaterialità e la possibilità di abbattere significativamente il prezzo di copertina sono a mio modo di vedere i fattori che ne stanno determinando il successo. Ma non credo che il libro cartaceo sia destinato a essere soppiantato, quanto piuttosto che arriveremo a una situazione di equilibrio. Probabilmente i due prodotti finiranno per rivolgersi a segmenti diversi di pubblico: le preferenze dei lettori occasionali e dei collezionisti continueranno ad andare alle edizioni cartacee, ma i lettori forti prima o poi convergeranno sui formati digitali e in questa fascia di utenti probabilmente il formato cartaceo rivestirà un ruolo minoritario. Ovviamente lo scenario che dipingo si basa in maniera molto conservativa su quello che vediamo accadere qui e ora, intorno a noi. Non escludo che se le case editrici sapessero darsi una linea più coraggiosa e intraprendente, anche nello sviluppare in maniera progettuale una sinergia strategica tra i due prodotti, lo scenario anche solo tra cinque anni possa risultare molto diverso.