Nel 2000 Belle era una scimmia di proprietà del Governo degli Stati Uniti d'America, che la possiede attraverso la DARPA, la famigerata Agenzia della Difesa per i Progetti di Ricerca Avanzata. Belle viveva in un laboratorio della Duke University di Durham, nel North Carolina. Ed era già una scimmia speciale: attraverso delle sonde neurali impiantate nella sua corteccia motoria, Belle poteva infatti muovere due bracci meccanici fisicamente separati dal suo corpo. Ogni volta che Belle alzava un braccio, il comando neurale veniva raccolto dalla sonda, trasmesso a un computer e da questo inviato al computer che gestiva il braccio meccanico, situato a quasi 1000 km di distanza, in un laboratorio del Massachusetts Institute of Technology (il rinomato MIT). I bracci meccanici replicavano così i movimenti delle braccia di Belle. E come lei, altre due cavie, Ivy e Aurora, hanno sperimentato la connessione tra le loro menti e una macchina. Un risultato straordinario per tutti coloro i quali, per ragioni congenite o accidentali, hanno perso la mobilità degli arti, e ovviamente per i loro cari. Come Michael Goldblatt, direttore del DSO (Defense Sciences Office) della DARPA: sua figlia Gina ha infatti una paralisi cerebrale che la costringe su una sedia a rotelle.

Alla DARPA dicono che con questi risultati si potrà restituire ai paraplegici la mobilità, e forse anche pilotare un F22 con la forza del pensiero. Grazie a Belle e alle sue sorelle. Come se spostare con la mente un pezzo di acciaio da una base militare a un teatro di guerra fosse un progresso paragonabile alla felicità di una persona... Visti i risultati promettenti, sono comunque allo studio interfacce meno invasive, come quelle proposte adesso dalla Cyberkinetics, una società nata nel Massachussets con finanziamenti della stessa DARPA per commercializzare queste tecnologie. La Cyberkinetics ha da poco ottenuto dalla Food and Drug Administration (FDA) il permesso di sperimentare su cinque pazienti disabili il Brain Gate per inviare a un computer comandi tramite il pensiero.

Se tutto andrà come si spera, nel giro di qualche anno si potranno avere dispositivi commerciali, magari accessibili a chiunque ne abbia bisogno. E magari Belle verrà ricordata come Laika, uno dei tanti nomi con cui è oggi nota Kudrjavka, la prima cagnetta dell'era spaziale entrata in orbita il 3 novembre del 1957. Cinquanta anni dopo è forse la volta del Brain Gate. E magari di cominciare a conciliare il progresso con la sorte delle cavie.