Era di pochi giorni fa la notizia dell'abbandono da parte di Universal e Fox della produzione del film basato su Halo, anche se comunicati stampa carichi di decisamente finto entusiasmo annunciavano che la Microsoft era già alla ricerca di fantomatici nuovi produttori/distributori e che Peter Jackson era ancora al lavoro sulla parte effettistica e produttiva.

Dichiarazione che si è rivelata azzardata visto che all'alba di oggi lo stesso Jackson, insieme alla sua moglie e socia Fran Walsh, ha annunciato pubblicamente (con un altro comunicato stampa) che sia loro che la suddetta software house hanno deciso di fermare la preproduzione del film, dopo la defezione delle due major, onde evitare che, parole loro, “la virtuosistica visione del neoregista Neill Bloomkamp venisse compromessa”.

Così, tanto per non rischiare, l'hanno bloccata sul nascere.

La voce più insistente rimane la stessa: la scelta del dodicenne, ehm volevo dire ventisettenne neoregista, non ha entusiasmato affatto le case di produzione coinvolte nel progetto, a causa della sua totale inesperienza con qualsiasi tipo di cinema.

Bloomkamp infatti arriva direttamente dall'animazione 3D di produzioni televisive (Smallville, Dark Angel, Stargate) ed era stato scelto personalmente da Peter Jackson, che aveva fatto lodi sperticate basate su non si sa bene cosa.

Dopo la defezione di Universal e Fox, la Microsoft aveva fatto i nomi di Warner Bros e della Paramount, ma se la prima evidentemente non ha nemmeno dato risposta, quella di un produttore esecutivo interno alla seconda è stata: "visto che siamo i proprietari del marchio Star Trek e abbiamo un vero regista/autore (JJ Abrams) che sta realizzando un vero film per noi, perchè dovremo correre rischi con un novellino e un videogame?"

A ciò si aggiungono i non entusiasmanti risultati del King Kong di noiosa recente memoria e di non eclatanti incassi (quando guadagni quello che spendi non hai fatto un grande affare), che hanno fatto perdere un po' dell'alone (appunto) di successo di Peter Jackson.

in breve, nessuno si è fidato del progetto, del regista e delle percentuali abnormi richieste dalla Microsoft, un po' troppo superconfidente in sè stessa, come sempre. E il film di Halo è diventato solo un mucchio di comunicati stampa.

Ci riproveranno? forse, ma finchè non avranno un nome sicuro alla regia e un budget che non sfiori quello di Titanic, Halo non sarà mai altro che un videogame.

Per cui, citando il vero grande Douglas Adams: addio e grazie di tutto il pesce.