Greg Bear è un autore americano attivo nel campo della fantascienza da ormai più di un quarto di secolo, con storie che hanno attraversato trasversalmente il genere, dalla speculazione metascientifica de La Musica del Sangue (Blood Music, pubblicato in Italia dall’Editrice Nord) alla space opera (Eon, sempre per la Nord), fino all’avanguardia del cyberpunk (con il romanzo breve Zero Assoluto, ancora Nord, e un buon numero di altre opere brevi), senza contare le commistioni con il fantasy. Destinatario dell’ultimo Heinlein Award per il contributo dato con la sua immaginazione al progresso spaziale, Bear ha dichiarato a SCI FI Wire che uno scrittore di fantascienza ha il dovere di continuare a immaginare sempre nuovi futuri. “Ogni altra cosa è una perdita di tempo” ha tagliato corto. “Ora più che mai, si sente il bisogno di discutere la forma del nostro mondo futuro, prossimo e remoto. Non possiamo ritirarci nei nostri gusci come lumache… Stiamo vivendo tempi interessanti, e la fantascienza è uno strumento meraviglioso che può aiutarci ad analizzare la risposta umana al cambiamento. Se qualcosa è facile da scrivere – se non fa davvero arrabbiare qualcuno – probabilmente non è qualcosa che merita di essere scritto”.

L’Heinlein Award, presentato all’annuale conferenza della Heinlein Society, intitolata in onore del maestro della fantascienza Robert A. Heinlein e fondata da sua moglie Virginia, è conferito ai più recenti lavori di fantascienza tecnologica (la cosiddetta hard science fiction) o agli articoli tecnici che hanno ispirato l’esplorazione umana dello spazio. Bear ha ottenuto il prestigioso riconoscimento quest’anno, insieme al Grandmaster della SFWA (l’Associazione degli Scrittori di Fantascienza) Jack Williamson. L’albo d’oro del premio include tra gli altri i nomi di Arthur C. Clarke, Larry Niven e Jerry Pournelle.

L’impulso all’esplorazione spaziale è un tema ricorrente in una fetta significativa della produzione di Bear, come ammette lo stesso autore. “Ma l’aspetto pionieristico della faccenda l’ho lasciato ad altri, da diverso tempo ormai” puntualizza Bear, tributando il giusto onore a Jack Williamson. “Il mio compagno nella vittoria dell’ultima edizione dell’Heinlein Award, insieme ad altri candidati al premio, ha fatto un lavoro monumentale in questo settore. La mia indagine più dettagliata del nostro futuro nello spazio è Moving Mars (Marte in fuga, Editrice Nord, N.d.R.), dove macchine spaziali e geologia vengono esaminate con accuratezza. La fisica, ovviamente, è un po’ più controversa”.

Per questo suo contributo narrativo dato alla corsa verso l’esplorazione spaziale, Bear ha rivelato di aver ricevuto l’invito – su raccomandazione di Niven e Pournelle – a partecipare a diversi incontri del Citizen’s Advisory Council on National Space Policy, un’organizzazione di privati cittadini che si prefigge un ruolo consultivo per l’industria spaziale americana. Cosa che gli ha fatto immenso piacere: “Discutendo su ogni cosa, dalla difesa missilistica alla privatizzazione dello spazio al suo sfruttamento commerciale, questo gruppo, brillantemente guidato proprio da Jerry Pournelle, ha avuto un grande impatto sul programma spaziale americano”. Bear ha poi aggiunto che per l’uomo è di primaria importanza esplorare in prima persona lo spazio, essendoci diverse cose che sono precluse all’impiego di robot e strumenti artificiali. “Noi siamo più acuti, veloci e agili di un robot” ha precisato, aggiungendo provocatoriamente che “quello che più conta è comunque l’esperienza di essere lì fuori. Penso che chi crede che i robot siano soddisfacenti per ogni missione spaziale sarebbero disposti anche a sottoscrivere la possibilità di incaricarli di fare sesso al nostro posto…”.

Quantico, l’ultimo romanzo di Bear, ha incontrato qualche difficoltà all’uscita sul mercato americano, ma il suo autore non si è lasciato abbattere dalle difficoltà. “Heinlein ha avuto problemi simili un paio di volte con i suoi libri più controversi” ha ricordato alla stampa. “Ma adesso stiamo concludendo un contratto per una più ampia edizione commerciale, e il libro è già disponibile in Inghilterra grazie ad HarperCollins, e negli USA attraverso la rete dei club librari, dal Book of the Month Club al Science Fiction Book Club. È uno dei miei lavori più importanti, una riflessione sulla sicurezza, la politica e la strategia del terrore nel prossimo futuro, condotta a partire dalle premesse del mondo in cui viviamo”. In linea, dunque, con il dichiarato impegno a immaginare nuovi futuri, sulle basi del nostro presente.