Black Widow contro la Disney. Non è il titolo di un nuovo film con protagonista Scarlett Johansson nei panni di Natasha Romanoff, ma un vero e proprio scontro legale tra l’attrice e la multinazionale dell’intrattenimento. Il motivo è la decisione da parte dell’azienda americana di mandare in contemporanea Black Widow sia nelle sale cinematografiche sia sulla piattaforma streaming Disney+ e questo, secondo la Johansson, ha avuto come effetto un crollo al botteghino e, di conseguenza, anche sul compenso dell’attrice, legato proprio alla performance in sala. Per l’attrice, inoltre, tale dualità sala/streaming non era prevista dal contratto.

La Disney, da parte sua, attraverso un suo portavoce, ha fatto sapere che la vicenda è “triste e dolorosa” e di aver adempiuto pienamente al contratto. L’uscita del film anche su Disney+ si è resa necessaria per gli orribili e prolungati effetti della pandemia di Covid-19. Inoltre, la Disney ha fatto sapere che l’uscita sulla piattaforma streaming dell’azienda ha migliorato l’incasso del film di ben 20 milioni (chi era abbonato a Disney+ doveva pagare comunque un sovraprezzo per vedere il film), che permetterebbe all’attrice di guadagnare di più, oltre al cachet di 20 milioni già incassato.

La causa è stata depositata presso un tribunale di Los Angeles e secondo il quotidiano Washington Post, l’attrice avrebbe richiesto una cifra enorme come risarcimento, anche perché secondo i legali della Johansson il contratto sottoscritto con la Marvel Entertainment prevedeva l’uscita esclusiva nelle sale cinematografiche.

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sarebbe imbarazzato e infastidito per la decisione di far uscire il Black Widow anche in streaming e ha chiesto alla Disney di risolvere al più presto la controversia con l’attrice.

Il film, intanto, ha incassato 218 milioni di dollari nel primo fine settimana e vedremo come la vicenda finirà, anche perché in ogni caso si tratta di un precedente pericoloso per la Disney e per tutta Hollywood.