Invasori alieni, tremate. Perché ci stiamo preparando: tra poco, entro due anni, gli Stati Uniti d'America avranno pronto un vero e proprio esercito spaziale. Lo ha annunciato ieri con soddisfazione il vicepresidente Mike Pence, com'è noto vero appassionato di questioni spaziali (pur essendo convinto che la Terra sia stata creata dal nulla seimila anni fa, ma siamo in un'epoca così).

Scopo iniziale del progetto è adempiere a quattro punti: 

1) creare un nuovo Comando spaziale americano che stabilisca un comando unificato per le operazioni militari spaziali, garantisca integrazione attraverso le varie armi e sviluppi il combattimento spaziale: dottrina, tattiche, tecniche e procedure per il futuro, ha detto Pence.

2) un corpo militare astronautico, che Pence ha definito un corpo di elite di combattenti che si specializzeranno nel dominio dello spazio.

3) un'Agenzia per lo sviluppo spaziale, che sviluppi e ricerchi nuove tecnologie e assicuri capacità di guerra spaziale all'avanguardia.

4) una nuova struttura burocratica che definisca chiare linee di responsabilità per governare il processo di creazione e sviluppo del Dipartimento delle forze spaziali.

Nella legge finanziaria che sarà discussa il prossimo febbraio si capirà che importi verranno stanziati per questa nuova forza militare, che secondo Trump dovrà essere operativa entro il 2020 e diventare la sesta arma – dopo esercito, marina, aviazione, marines e guardia costiera – delle forze degli Stati Uniti.

Le polemiche naturalmente non mancano. Anche un appassionato di fantascienza, che sul momento può eccitarsi all'idea che richiama tanti romanzi e tanti film, si rende conto facilmente che trasformare lo spazio da una frontiera dell'umanità, da conquistare con la collaborazione e la ricerca scientifica, in un fronte militare non può portare nulla di buono.

Le polemiche non riguardano solo la visione distorta dello spazio da parte del ticket Trump/Pence, ma anche lo spreco di soldi pubblici, visto che Trump da una parte ritiene insostenibili le spese per la salute pubblica, dall'altra butta i soldi in imprese spazio-militari che al momento appaiono del tutto inutili.

Può essere che alla fine gli investimenti in questa impresa seguano lo stesso modello adottato normalmente con gli investimenti spaziali – promettere una grossa cifra che verrà pagata in gran parte qualche anno dopo il termine del proprio mandato – o che tutto sfumi nel nulla, dopo aver servito allo scopo di distrarre ancora per qualche giorno dalle indagini sul Russiagate.

Staremo a vedere. Voi siete pronti ad arruolarvi negli Starship Troopers?