Era il lontano 1990 quando arrivava nelle librerie inglesi e americane Good Omens, scritto da Neil Gaiman e lo scomparso Terry Pratchett, mentre noi avremmo dovuto attendere il 2007 e la Mondadori che lo avrebbe intitolato Buona apocalisse a tutti!

Di recente Gaiman, in una intervista con Entertainment Weekly, ha svelato come sia nata l'idea di farne una serie e di come abbia poi portato, purtroppo, a compimento il compito da solo nelle vesti di showrunner della miniserie.

La trama

Per chi non conoscesse il romanzo (e dovrebbe correre ai ripari), la storia è quella di un angelo, Azraphel (Michael Sheen, Passengers) e di un demone, Crowley (David Tennant, Doctor Who) i quali vivono ormai beatamente sulla Terra da secoli e seppure in teoria su lati opposti della barricata, in realtà sono amici da tempo. Ma quando la storia inizia sta per arrivare l'apocalisse, il che non va più così bene ai due come una volta, per cui decidono di tenere d'occhio l'anticristo, destinato a essere il figlio di un diplomatico americano in Inghilterra, così da indirizzarlo sulla retta via e far rinviare la fine del mondo.

Peccato che, a causa di uno scambio all'ospedale il suddetto finisca col chiamarsi Adam Young, un undicenne carismatico e solo leggermente innaturale che vive a Lower Tadfield, nelle campagne gallesi e non ha idea dei poteri che possiede. Ma l'apocalisse si avvicina e nella sua ingenuità, Adam la fa accadere come ha letto sulle riviste dedicate alle teorie cospiratorie: fa risollevare Atlantide dal fondo dell'oceano e piovere omini verdi dal cielo con messaggi di pace. In mezzo a tutto questo ovviamente si preparano i quattro cavalieri dell'apocalisse mentre una strega del diciassettesimo secolo aveva previsto tutto e scritto un libro di profezie tutte vere che nessuno aveva letto. E questo è solo l'inizio.

Gaiman non voleva

Se i due avevano tentato per decenni di far trasporre il romanzo per il grande schermo, al punto che per un breve periodo Terry Gilliam era stato associato al progetto (poi sfumato), l'autore di American Gods non aveva in realtà mai avuto nessuna intenzione di far diventare una serie il romanzo scritto in coppia con l'amico autore della saga del Mondo del disco. Ma un giorno era arrivata una mail dello stesso Pratchett nel quale diceva

Lo devi fare perché sei l'unico che condivide questa mia passione. Lo devi fare e io la devo vedere.

Pratchett purtroppo morì poco dopo aver scritto a Gaiman, il quale si ritrovò con questa ultima richiesta che non poteva rifiutare.

Il risultato

Sei episodi che partono dalla nascità dell'umanità e arrivano alla fine del mondo che i due cercano di impedire e Jon Hamm (Mad Men) nei panni dell'arcangelo Gabriele e tutti gli altri in una farsa, beh apocalittica.

Se devi offendere qualcuno

Fallo intenzionalmente, ha pensato Gaiman, per cui quando hanno effettuato il casting di Adamo e Eva hanno scelto due attori di colore, perché il giardino dell'eden è in Africa, per cui non possono che essere di colore e se qualcuno si offende, amen.

Per l'autore lo humor arriva da persone normali in circostanze strane e persone strane in circostanze normali.

Frustrazione e difesa a oltranza

La parte più frustrante per lo scrittore era che, quando si ritrovava bloccato in un passaggio narrativo non poteva chiamare Pratchett per chiedergli aiuto, e quando finalmente faceva qualcosa di intelligente e sbloccava la situazione non poteva chiamarlo per dirgli che ce l'aveva fatta:

Ma ero determinato a realizzare Buona apocalisse a tutti! come sarebbe piaciuto a Terry e l'unico modo era scriverlo come sarebbe piaciuto a me stesso.

Il che lo portava a essere molto protettivo nei confronti dei cambiamenti proposti al romanzo nel suo passaggio a miniserie. C'erano momento in cui rispondeva 

Oh bene, no, fallo!

Altre in cui invece qualcuno voleva tagliare delle scene che erano state scritte da Pratchett, e in quel caso diventava un vero bastardo, parole sue.

Ridere e piangere

La storia è spesso assurda, con demoni che minacciano piante ornamentali e segugi infernali trasformati in piccoli, dolci cuccioli, ma per Gaiman era importante che gli attori fossero sempre seri in tutte le situazioni e che la commedia affondasse le sue radici in emozioni reali:

Mi sono ritrovato commosso mentre scrivevo il sesto episodio e mi sono detto, bene, allora funziona come lo avevo immaginato.

I cambiamenti

La parte più difficile è stata scegliere cosa tagliare e cosa tenere delle quattrocento pagine del romanzo, motivo per cui ha cancellato alcune parti e ampliato altre, basandosi sulle conversazioni avute con Pratchett sull'idea per un sequel mai realizzato.

Quello che era importante per lui era che romanzo e miniserie catturassero le stesse emozioni e temi, anche se i fan del romanzo saranno felici di scoprire alcuni easter egg noti solo a loro.

I sei episodi della miniserie basata su Buona apocalisse a tutti! sono previsti in arrivo su Amazon Primevideo in un punto indefinito del 2019, preparatevi alla fine del mondo più esilarante mai vista prima.