Si autodefinisce "il premio più prestigioso nel campo della fantascienza in Gran Bretagna", e sappiamo quanto seriamente i britannici prendano la science fiction. Viene assegnato ogni anno al miglior romanzo, selezionato da una ristretta giuria; un analogo, insomma, dell'italiano Premio Vegetti. Solo un dettaglio è diverso: in questo caso il vincitore oltre alla targa si porta a casa 2015 sterline.

Scelto tra sei finalisti, che vedevano in gara anche M.R. Carey, Michel Faber, Dave Hutchinson, Emmi Itäranta e Claire North, Station Eleven, scritto da Emily St John Mandel  e pubblicato da Picador, è un romanzo che alterna la storia di un'apocalisse globale (la "Influenza Georgiana" che spazza via il 99% della popolazione umana) e la vita dei sopravvissuti vent'anni dopo. "A differenza di molti romanzi post apocalittici, che si concentrano sulla lotta per la sopravvivenza delle persone" ha detto il presidente della giuria Andrew M. Butler, "Station Eleven si occupa piuttosto della sopravvivenza della cultura, diventando quasi una elegia del presente iperglobalizzato.

Il romanzo è stato anche indicato da George R.R. Martin come il suo libro preferito del 2014.