La settimana scorsa, prima che il famigerato vestito camaleonte diventasse il centro delle notizie mondiali, un video era stato accolto con entusiasmo e ostilità contemporaneamente, il suo titolo era Power/Rangers. Unauthorized & Hardcore.

Tutto comincia con il regista Joseph Kahn e il produttore Adi Shankar, che decidono di creare una versione molto, molto più adulta e cupa dei Power Rangers, riuscendo anche a coinvolgere James Van Der Beek (Dawson's Creek, Don't Trust the B in Apartment 23) e la mitica Katee Sackhoff di Battlestar Galactica (e Longmire negli ultimi anni).

15 minuti estremamente cinematografici e niente affatto adatti al pubblico a cui non solo si rivolgevano i Power Rangers originali, ma ancora meno a quelli a cui stava mirando il produttore Haim Saban, detentore dei diritti della serie che aveva (e ha ancora) in progetto un reboot cinematografico.

Così, malgrado 12 milioni 685 mila spettatori si fossero appassionati al corto chiamato Power/Rangers, Saban riusciva a farlo eliminare da YouTube e Vimeo (e praticamente dovunque), considerandolo un fan film che poteva danneggiarlo.

In capo a una sola settimana Power/Rangers è volato alto, è scomparso e poi è tornato in tutta la sua apocalittica gloria (e potete vederlo anche voi qui sotto), dopo che la disputa tra i due contendenti ha trovato una soluzione.

Cosi Io9 è andato a intervistare il regista, per scoprire quali fossero secondo lui i motivi che avevano indotto Saban a voler far sparire il corto: "direi che il Power Ranger nero a letto con una ragazza nuda, che usa droghe e poi comincia a sparare a dei nord coreani, insieme alle coltellate e alle parolacce, potrebbe avere contribuito. Ma sto solo ipotizzando."

E cosa ha cambiato le carte in tavola? "Credo che internet abbia gridato così tanto che tutto il mondo lo ha sentito. Non posso scendere nei dettagli dell'accordo (con Saban), ma come potete vedere ora c'è un disclaimer all'inizio del video, devi inserire l'età e in generale c'è stato un comportamento più gentile da parte mia."

Dal canto suo, Kahn non capisce perché Saban si sia accanito tanto: "Eravamo protetti dal Fair Use e dalla legge sulle parodie. Non avevo alcuna intenzione di farci dei soldi, l'ho postato gratis. Avevo qualcosa da dire e l'ho fatto con questo corto. Ma sono grato che alla fine Saban ci abbia gentilmente concesso di farlo tornare in rete."

Ora tocca a voi, che ne pensate di questa versione dei Power/Rangers?