Sarà l'effetto di Interstellar, sarà l'effetto di Rosetta, ma l'entusiasmo e l'interesse che si respirava ieri sera per il lancio della Soyuz era un po' che non lo percepivamo.

Tre astronauti chiusi nel piccolissimo cubicolo della capsula: il comandante Snton Shkaplerov, russo, alla seconda missione; Terry W. Virts, della NASA, alla sue seconda missione; e Samantha Cristoforetti, italiana dell'ESA e dell'ASI - l'Agenzia spaziale italiana - alla prima missione.

Dopo il lancio, perfetto e puntuale alle ore 22.01 dalla base di Baikonur, in Kazakhstan, sei ore di viaggio per raggiungere la Stazione spaziale internazionale, dove li aspettano, da settembre, gli altri tre membri della missione 42, Barry E. Wilmore, NASA, Aleksandr Samokutyayev, RSA e Yelena Serova, RSA.

La Cristoforetti resterà nella base spaziale sei mesi, fino a maggio 2015. Nel programma della missione vi sono esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa di oggetti 3D in assenza di peso in modo da sperimentare anche la possibilità di stampare pezzi di ricambio per la stazione stessa senza dover dipendere dagli invii da terra.

Gli appassionati di fantascienza sono per natura anche appassionati di astronautica, missioni come questa - che per di più si chiama Futura ed è la numero 42, tanto che la Nasa ha preparato un poster ispirato alla Guida Galattica per Autostoppisti - sono per noi una sorta di fantascienza in tempo reale. Per cui aggiungiamo il nostro "Go, Samantha!" e seguiremo la missione con entusiasmo!