Nel 2018 non esisteranno più smartphone. O meglio, saranno incorporati dentro di noi. Vivremo immersi in una gigantesca rete di telecomunicazioni, iper-connessi nel flusso di informazioni. Ma il mondo così come dipinto in A Darwinian Future non è idilliaco, tutt'altro. Project Glass ha portato al tramonto della privacy: le nostre schede interne consentono di identificarci in ogni momento, controllare gli spostamenti, verificare le transazioni, avere sempre un occhio su di noi. 

E le macchine, quasi come fossero un unico organismo vivente, hanno preso il sopravvento. Il protagonista del corto tenta un’operazione pericolosissima: cambiare identità e liberarsi dal giogo. Si rivolge al mercato nero, ma le cose non andranno come spera. 

Ambientato in India, A Darwinian Future rappresenta una curiosa incursione da parte del musicista britannico (ma trapiantato in California) John Powell. Ha firmato le musiche di animazioni come Kung Fu Panda, L'era glaciale 4, i vari Dragon Trainer e tanti, tanti altri. Evidentemente però cova una passione segreta per la fantascienza, che si è espressa in questo corto ben realizzato. 

Forse non sarà il massimo dell'originalità e non manca qualche sbavatura negli effetti speciali, ma il lavoro rappresenta comunque un buon esempio di dove può arrivare un dilettante nel suo tempo libero. Oltre al corto in sé, Powell ha infatti pubblicato un breve filmato che illustra quanti effetti visivi sono stati inseriti all’interno del girato effettivo. Buona visione.