Certamente, il giovane attore William Shatner, quando accettò nel 1966 la parte del baldanzoso Capitano J.T. Kirk nella serie classica di Star Trek, non pensava che la NASA, allora impegnata veramente a portare l’umanità “la dove nessuno era mai giunto prima”, lo avrebbe insignito della sua massima onorificenza civile quasi 50 anni dopo.

È quello che è accaduto il 26 aprile 2014, quando l’attore canadese, alla non disprezzabile età di 83 anni, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Bob Jacobs, vice amministratore associato della NASA, durante l’Hollywood Charity Horse Show svoltosi a Los Angeles e promosso dallo stesso Shatner, nel quale vengono raccolti fondi per i bambini.

Per chi associa il volto di  William Shatner solo alle sue interpretazioni attoriali o alle sue debordanti performance fuori dal set, il riconoscimento potrà sembrare come minimo esagerato, ma è giustificato del grande impegno di Shatner nell’usare la sua visibilità nel promulgare la ricerca  e l’esplorazione spaziale, divenendo, anche fuori dal set, uno stimolo per i giovani a perseguire carriere scientifiche.

Così ha dichiarato durante la premiazione David Weaver, amministratore associato per l' Ufficio delle Comunicazioni della NASA a Washington: "William Shatner è stato così generoso con il suo tempo ed energie per incoraggiare gli studenti a studiare la scienza e la matematica, e per ispirare generazioni di esploratori, tra cui molti degli astronauti e ingegneri che fanno parte della NASA di oggi. Egli è fra i più meritevoli di questo riconoscimento."

Tra la NASA e il francise di Star Trek non sono del resto mai mancate le citazioni reciproche, a partire dal nome del prototipo dello Space Shuttle Enterprise, che ha cambiato nome dall’originale Costitution, proprio in onore della serie tv.  

Come portavoce informale della NASA, nel 2011, Shatner ha introdotto al mondo di Star Trek gli astronauti impegnati nell’ultimo volo dello shuttle Discovery, ha registrato nel 2012 un messaggio per gli occupanti della Stazione Spaziale Internazionale e raccontato in un video l’epopea dell’atterraggio del rover Curiosity sul pianeta rosso.

Shatner, come è noto, è di origine canadese ed è attivo anche nel sostenere le attività della sua agenzia spaziale, la C.S.A. che lo scorso anno ha visto per la prima volta un suo astronauta, Chris Hadfield, comandare l’avamposto spaziale. Durante il soggiorno di Hadfield sulla stazione spaziale, Shatner è stato protagonista di un simpatico scambio di tweet dal tono trekkiano a cui si sono accodati altri protagonisti della serie (nelle risorse di rete  l’articolo di riferimento).  

E da noi chi potrebbe essere divulgatore e portavoce dell’impegno italiano nell’esplorazione spaziale, che nel silenzio dei media, tanti contributi sta dando alla nuova frontiera in termini di uomini, innovazione e capacità industriale?