Jack Bauer è tornato in attività lunedì 5 maggio, con l'attesa nona stagione di 24, ma non è tornato da solo, ha portato un amico non indifferente. La Fox ha infatti scelto la premiere del telefilm di ritorno per lanciare il trailer di Gotham, ambiziosa e attesa serie che vuole raccontare le origini del mito di Batman, prima dell'arrivo del Cavaliere oscuro.

Non solo. Con una mossa che dimostra molta sicurezza, ha anche confermato il telefilm per una prima stagione di, inizialmente, tredici episodi (potenzialmente espandibili) che vedrà la luce della messa in onda durante la prossima stagione televisiva autunnale.

Donal Logue è un volto di culto televisivo, comparso in Sons of Anarchy, Vikings, Terrier, solo per citarne alcuni, e ora prossimo, ambiguo, collega di James Gordon/Benjamin McKenzie, quando questi torna a casa dopo un lungo passato nell'esercito. A IGN Logue ha raccontato l'atmosfera che pervade il telefilm: "È come trovarsi in una notte buia e fredda in un vicolo oscuro dove soffia un vento gelido. Psicologicamente hai la sensazione di trovarti in una città sull'orlo dell'anarchia".

Per un motivo tanto semplice quanto fondamentale: "C'era qualcosa che manteneva in equilibrio la città. Poteva essere la ricca famiglia Wayne o qualcos'altro. Invece scopri la città quando comincia ad andare in pezzi e ci sono due personaggi fondamentalmente opposti: uno burbero (Bullock) che in un certo senso ha fatto un patto col diavolo per cercare di mantenere la pace, e uno fondamentalmente buono (Gordon). Solo che è un buono più efficiente di quelli che lo hanno preceduto, perché è già stato schiacciato da quella macchina, quell'anarchia, che è Gotham".

Per Logue, il livello psicologico è profondo: "Come atmosfera la città stessa può essere descritta come un'ombra junghiana. Può essere qualsiasi cosa, una porta che conduce ovunque: negli anni '20, '50, in un futuro alla Blade Runner. Non appartiene a un periodo specifico ed è questo l'aspetto che amo di più".

Il pilot si concentra sullo sviluppo del commissario Gordon, ma racconta anche la storia dei più famigerati cattivi di Gotham, di come diventeranno i geni del crimine che tutti conosciamo. I primi a fare la loro comparsa sono Edward Nygma/Cory Michael Smith, ovvero il futuro Enigmista, definito "uno scienziato forense brillante, ma impedito a livello di contatti sociali, eccentrico, espansivo, disperatamente alla ricerca di approvazione", seguito da Oswald Cobbleplot/Robin Lord Taylor, ovvero il Pinguino: "Uno psicopatico di basso livello al soldo del boss Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), che nasconde il suo sadico desiderio di potere dietro la facciata di un atteggiamento squisitamente educato". 

Logue racconta: "Questi personaggi si sviluppano nel vuoto creato dalla morte degli Wayne, che erano i mamma e papà orso della città, che organizzavano raccolte fondi a scopo benefico, che mantenevano l'ordine. Ma anche la scomparsa del padre di Gordon, un procuratore distrettuale rispettato anche dai criminali per i suoi sani principi. È affascinante vederli in quel momento delle loro vite in cui prendono la decisione di diventare ciò che saranno tra dieci/venti anni".

Infine, la domanda che tutti si sono fatti nei mesi scorsi: può una serie su Batman funzionare senza Batman? "Per me è affascinante domandarsi: cosa è successo in questi venti anni perché Gotham andasse così inesorabilmente in rovina, da avere bisogno di un vigilante per salvarla? La vera domanda è: come ci siamo arrivati? Come siamo arrivati al punto di dover avere un Batman?"

Non vediamo l'ora di scoprirlo.